POR FESR Veneto 2021 -2027

Il PR FESR 2021-2027 del Veneto regola l’utilizzo del Fondo Europeo Sviluppo Regionale da parte della Regione Veneto e definisce come verranno utilizzati i fondi a disposizione del territorio e delle aziende.

Si tratta di un programma da oltre un miliardo di euro destinato ad aumentare la competitività e l’innovazione nelle imprese.

Calendario dei prossimi bandi destinati alla Imprese

SOVVENZIONI

AmbitoFondi a disposizionePubblicazione prevista
Sostegno ai programmi di internazionalizzazione delle PMI3.000.000,00Giugno 2024
Promozione turistica e culturale sui mercati nazionali e internazionali – Sub B – Partecipazione coordinata a manifestazioni fieristiche1.000.000,00Giugno 2024
Riutilizzo efficiente delle risorse attraverso l’economia
circolare e sostegno ai processi di produzione ed efficientamento nelle PMI
7.414.206,0Maggio 2024

STRUMENTI FINANZIARI

AmbitoFondi disponibili €Pubblicazione prevista
Sostegno agli investimenti e alle attività di ricerca e di
innovazione delle PMI – Sub. A Sostegno agli investimenti delle imprese in tecnologie avanzate
PMI, MidCap
20.000.000,00Maggio 2024
Sostegno alle proposte progettuali di ricerca e innovazione di eccellenza6.000.00,00Agosto 2024
Sostegno al riposizionamento competitivo delle PMI
mediante la promozione di processi di Transizione 4.0 e modelli di sviluppo sostenibile
PMI, MidCap
50.000.000,00Maggio 2024
Attrazione degli investimenti e sostegno alla competitività,
all’integrazione e alla trasformazione 4.0 per la creazione,
innovazione e consolidamento delle filiere produttive e
distrettuali – Sub A Attrazione degli investimenti e sostegno alla competitività delle filiere produttive
PMI, MidCap
30.000.000,00Ottobre 2024
Attrazione degli investimenti e sostegno alla competitività,
all’integrazione e alla trasformazione 4.0 per la creazione,
innovazione e consolidamento delle filiere produttive e
distrettuali – Sub B Sub B – Attrazione degli investimenti e
sostegno alla competitività di RIR, Distretti industriali e
aggregazioni di imprese
PMI, MidCap
10.000.000,00Ottobre 2024
Interventi specifici per la ZLS Porto di Venezia-Rodigino14.000.000,00Ottobre 2024
Rafforzare la ricerca e l’innovazione tra imprese e organismi di ricerca Sub A – Rafforzare la ricerca e l’innovazione tra imprese e organismi di ricerca
PMI e grandi imprese in partnership con PMI
39.000.000,00Giugno 2024

SCHEMA GENERALE DEL POR FESR 2021 -2027

PRIORITA’OBIETTIVO SPECIFICOSTANZIAMENTO COMPLESSIVO €
Priorità: 1
Un’Europa più competitiva e intelligente attraverso la promozione di una trasformazione economica innovativa e intelligente e della connettività regionale alle TIC (Tecnologie dell’Informazione e delle Comunicazioni – ICT)
RSO1.1. Sviluppare e rafforzare le capacità di ricerca e di innovazione e l’introduzione di tecnologie avanzate 190.000.000,00
RSO1.2. Permettere ai cittadini, alle imprese, alle organizzazioni di ricerca e alle autorità pubbliche di cogliere i vantaggi della digitalizzazione 56.000.000,00
RSO1.3. Rafforzare la crescita sostenibile e la competitività delle PMI e la creazione di posti di lavoro nelle PMI, anche grazie agli investimenti produttivi 281.000.000,00
RSO1.4. Sviluppare le competenze per la specializzazione intelligente, la transizione industriale e l’imprenditorialità 10.000.000,00
Priorità: 2.
Un’Europa resiliente, più verde e a basse emissioni di carbonio ma in transizione verso un’economia a zero emissioni nette di carbonio
RSO2.1. Promuovere l’efficienza energetica e ridurre le emissioni di gas a effetto serra
79.000.000,00
RSO2.2. Promuovere le energie rinnovabili 50.000.000,00
RSO2.4. Promuovere l’adattamento ai cambiamenti climatici, la prevenzione dei rischi di catastrofe e la resilienza, prendendo in considerazione approcci ecosistemici 105.000.000,00
RSO2.6. Promuovere la transizione verso un’economia circolare ed efficiente sotto il profilo delle risorse 14.438.038,00
RSO2.7. Rafforzare la protezione e la preservazione della natura, la biodiversità e le infrastrutture verdi, anche nelle aree urbane,
e ridurre tutte le forme di inquinamento
32.515.000,00
Priorità: 3.
Un’Europa più connessa attraverso la mobilità urbana sostenibile
RSO2.8. Promuovere la mobilità urbana multimodale sostenibile quale parte della transizione verso un’economia a zero emissioni nette di carbonio 58.250.000,00
Priorità: 4.
Un’Europa più sociale e inclusiva attraverso l’attuazione del pilastro europeo dei diritti sociali
RSO4.2. Migliorare la parità di accesso a servizi di qualità e inclusivi nel campo dell’istruzione, della formazione e
dell’apprendimento permanente mediante lo sviluppo di infrastrutture accessibili, anche promuovendo la resilienza dell’istruzione e della formazione online e a distanza
19.000.000,00
RSO4.3. Promuovere l’inclusione socioeconomica delle comunità emarginate, delle famiglie a basso reddito e dei gruppi
svantaggiati, incluse le persone con bisogni speciali, mediante azioni integrate riguardanti alloggi e servizi sociali
40.000.000,00
RSO4.6. Rafforzare il ruolo della cultura e del turismo sostenibile nello sviluppo economico, nell’inclusione sociale e
nell’innovazione sociale
5.000.000,00
Priorità: 5.
Un’Europa più vicina ai cittadini attraverso la promozione dello sviluppo sostenibile e integrato in tutti i tipi di territorio e delle iniziative
locali
RSO5.1. Promuovere lo sviluppo sociale, economico e ambientale integrato e inclusivo, la cultura, il patrimonio naturale, il turismo sostenibile e la sicurezza nelle aree urbane 25.000.000,00
RSO5.2. Promuovere lo sviluppo sociale, economico e ambientale integrato e inclusivo a livello locale, la cultura, il patrimonio
naturale, il turismo sostenibile e la sicurezza nelle aree diverse da quelle urbane
8.000.000,00
Assistenza tecnica36.095.095,00
TOTALE1.031.288.510,00

Analizziamo ora, più nel dettaglio, gli obiettivi specifici di interesse per le aziende.

RSO1.1. Sviluppare e rafforzare le capacità di ricerca e di innovazione e l’introduzione di tecnologie avanzate

Gli interventi che saranno attuati riguardano le attività di ricerca, sviluppo, innovazione e digitalizzazione trattate in sinergia con le policies europee e in una logica di continuità con la programmazione 2014-2020.

1.1.1. Rafforzare la ricerca e l’innovazione (in collaborazione) tra imprese e organismi di ricerca, con la finalità del consolidamento dei meccanismi di integrazione (avviato nel 2014-2020), rafforzando un canale di dialogo permanente tra questi due sistemi in funzione dello sviluppo e della crescita del sistema economico. L’azione prevede il finanziamento di progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale attuati da partnership composte da imprese e organismi di ricerca costituite in una delle forme disciplinate dalla L.R. n. 13/2014, ossia: Reti Innovative Regionali (RIR), Distretti Industriali, Aggregazioni di Imprese. Una parte delle attività di ricerca collaborativa dovrà inoltre riguardare interventi incentrati sull’economia a basse emissioni di carbonio, sulla resilienza e sull’adattamento ai cambiamenti climatici o incentrati sull’economia circolare. In tale contesto, inoltre, le (Aggregazioni di) imprese potrebbero costruire partnership con Organismi di ricerca, per realizzare progetti di ricerca per lo sviluppo di componenti materiali, dispositivi, sistemi, processi e servizi compresa l’introduzione di tecnologie avanzate funzionali allo sviluppo di filiere per la produzione, stoccaggio e distribuzione dell’idrogeno verde in Veneto.

1.1.2 Sostenere gli investimenti nelle infrastrutture di ricerca, nei centri innovazione e trasferimento tecnologico per la fornitura di servizi avanzati alle imprese. Un nuovo ambito di intervento, in complementarità con il PNRR e in linea con le richieste partenariali di fornire una risposta concreta ai fabbisogni di ricerca e innovazione del sistema veneto delle imprese, compresa l’attivazione di una infrastruttura di supercalcolo (HPC) per elaborare e sviluppare modelli ed analisi innovativi valorizzando le competenze professionali esistenti nelle Università del Veneto, in una chiara complementarietà di specializzazione rispetto alla infrastruttura di supercalcolo in via di attivazione nel polo emiliano romagnolo, valorizzando quindi le sinergie e specializzando gli investimenti. L’infrastruttura di supercalcolo (HPC) sarà condivisa tra i diversi atenei del Veneto per consentire alla comunità dei ricercatori di sostenere la competitività dei settori trainanti dell’economia veneta già individuati dal documento RIS3. Tale iniziativa si focalizzerà quindi negli ambiti di specializzazione dell’economia e della ricerca veneta in una chiara complementarietà di specializzazione rispetto alla infrastruttura di supercalcolo in via di attivazione nel polo emiliano romagnolo, valorizzando quindi le sinergie e specializzando gli investimenti. L’obiettivo è di sostenere le necessità delle imprese in modo mirato e sulla base delle priorità individuate dal sistema territoriale nella S3 regionale supportando il processo di creazione di una rete territoriale di infrastrutture di rilevanza nazionale e internazionale negli ambiti strategici della RIS3, al servizio della ricerca di imprese ed istituzioni, in grado di internazionalizzare l’ecosistema regionale e accrescerne l’attrattività del territorio. L’intervento, nel complesso delle risorse finanziarie stanziate dall’OS, è pensato per assumere una funzione di supporto trasversale alle sopracitate iniziative e, agendo dal lato dell’offerta, si pone quale immediato obiettivo quello di incrementare la qualità e la quantità dei servizi avanzati in risposta ai fabbisogni delle imprese, creando dei luoghi (anche virtuali) di incontro tra diversi agenti del processo di innovazione. L’azione concorrerà, infine, a facilitare l’integrazione della rete di infrastrutture di ricerca territoriali anche in relazione con gli interventi del Programma Nazionale Infrastrutture di Ricerca, rispetto al quale andrà a sostenere eventuali proposte non selezionate dal Programma in questione ma in linea con le necessità/priorità individuate dalla S3. In tal senso per la selezione delle Infrastrutture di Ricerca (IR) appare utile l’implementazione nell’azione anche di alcuni dei criteri e delle definizioni individuate in ambito dall’European Strategy Forum on Research Infrastructures (ESFRI). Gli interventi non dovranno determinare nuovo consumo di suolo così come definito dalla L.R. 14/2017.

1.1.3 Sostegno agli investimenti e alle attività di ricerca e di innovazione delle PMI. La Regione intende inoltre fornire un sostegno alle attività di ricerca e sviluppo e agli investimenti delle imprese in tecnologie avanzate. Gli interventi incentiveranno scelte strategiche orientate all’innovazione tecnologica degli asset materiali e immateriali, anche in ottica di Transizione 4.0 e di modelli di sviluppo sostenibile, e saranno funzionali alla messa in campo di processi innovativi in contesto aziendale. Le start up e le PMI innovative, saranno sostenute anche attraverso connessi e specifici servizi di R&S e trasferimento tecnologico. Particolare attenzione è data alle start up innovative, in funzione del loro stadio di evoluzione, con uno specifico supporto attraverso progetti di accompagnamento e consulenziali, processi volti a ricerca e sviluppo, al fine di conseguire la brevettazione, nonché attraverso progetti di consolidamento.

1.1.4. Sostegno alle proposte progettuali di ricerca e innovazione di eccellenza si rivolge ai progetti ad elevata R&I che si caratterizzano per un indice TRL (Technology Readiness Level, indice che permette di misurare lo stato di maturità delle tecnologie su una scala da 1 a 9) uguale o maggiore a 5. La caratteristica di eccellenza va ricercata nella eventuale interdisciplinarietà della ricaduta progettuale, nell’identificazione/utilizzo
di tecnologie cd. leading (ovvero potenzialmente in grado di rendere le imprese “leader” attraverso la creazione di un vantaggio competitivo) o cd. scalabili (ovvero in grado di portare l’impresa dal piano locale/regionale al piano nazionale/internazionale). Tra i progetti meritevoli di sostegno saranno da considerarsi prioritarie eventuali proposte che abbiano già ottenuto una valutazione di eccellenza (Seal of Excellence – SOE) nell’ambito
delle call riferite ai programmi comunitari (e nazionali) a sostegno diretto ma che nonostante l’elevato punteggio raggiunto non siano state finanziate. In tal modo, proprio per effetto della semplificazione regolamentare sarà quindi possibile realizzare un approccio maggiormente integrato tra programmi. Tale azione ha quindi il duplice scopo di sostenere progetti ritenuti di eccellenza e stimolare, grazie al
meccanismo della “second chance”, la partecipazione delle imprese venete ai bandi a sostegno diretto. Una parte dei finanziamenti saranno riservati a progetti “SOE” incentrati sull’economia a basse emissioni di carbonio, sulla resilienza e sull’adattamento ai cambiamenti climatici.

1.1.5. Sostegno alla gestione e al funzionamento delle Reti Innovative Regionali. Le RIR sono strumenti di attuazione delle politiche regionali per il rafforzamento della competitività dei settori produttivi in quanto in grado di operare sui domini delle tecnologie abilitanti secondo un approccio multisettoriale/transettoriale, quindi funzionale a creare una piattaforma di scambio tra le esigenze produttive e di mercato, da un lato, e
quelle dell’applicazione dei risultati della ricerca, dall’altro. Il sostegno alla gestione e al funzionamento delle reti innovative regionali mira ad incentivare lo sviluppo dell’ecosistema regionale dell’innovazione con azioni a favore di cluster dell’innovazione, che a livello regionale sono riconducibili alle RIR, e che realizzino programmi pluriennali di interventi finalizzati a rafforzare le sinergie tra settori industriali diversi su domini tecnologici analoghi, agevolare una stabile connessione e interazione tra ambiti, politiche, interventi e strumenti di carattere comunitario (fondi diretti 2021-2027 es. Horizon Europe nei settori Smart Health, Smart Agrifood, Smart Destination, Sustainable Living & Energy), nazionale (in linea con PNRR M4C2 Dalla ricerca all’impresa), regionale (FSE+ OsD, OsF) e locale, che prevedano la partecipazione a programmi strategici di ricerca, di sviluppo tecnologico e innovazione, per l’attuazione di un percorso di riposizionamento strategico del sistema produttivo regionale nel panorama tecnologico internazionale.

RIPARTIZIONE DELLE RISORSE

Investimenti in capitale fisso, comprese le infrastrutture per la ricerca, in centri di ricerca pubblici e nell’istruzione superiore pubblica direttamente connessi alle attività di ricerca e innovazione15.000.000,00
Attività di ricerca e innovazione in PMI, comprese le attività in rete78.250.000,00
Attività di ricerca e innovazione in grandi imprese, comprese le attività in rete4.250.000,00
Sviluppo dell’attività delle PMI e internazionalizzazione, compresi gli investimenti produttivi20.000.000,00
Servizi avanzati di sostegno alle PMI e a gruppi di PMI (compresi i servizi di gestione, marketing e progettazione)8.000.000,00
Incubazione, sostegno a spin off, spin out e start-up12.000.000,00
Sostegno ai poli di innovazione, anche tra imprese, organismi di ricerca e autorità pubbliche e reti di imprese a beneficio principalmente delle PMI10.000.000,00
Processi di ricerca e di innovazione, trasferimento di tecnologie e cooperazione tra imprese, centri di ricerca e università, incentrati sull’economia a basse emissioni di carbonio, sulla resilienza e sull’adattamento ai cambiamenti
climatici
21.000.000,00
Processi di ricerca e innovazione, trasferimento di tecnologie e cooperazione tra imprese incentrate sull’economia circolare6.500.000,00
. TIC: altri tipi di infrastrutture TIC (compresi risorse/impianti informatici di grandi dimensioni, centri di dati, sensori e altri dispositivi wireless) conformemente ai criteri di riduzione delle emissioni di gas a effetto serra o di efficienza
energetica
15.000.000,00
totale190.000.000,00

RSO1.3. Rafforzare la crescita sostenibile e la competitività delle PMI e la creazione di posti di lavoro nelle PMI, anche grazie agli investimenti produttivi (FESR)

Il trasferimento di nuove conoscenze, lo sviluppo di modelli di business maggiormente orientati all’innovazione, alla sostenibilità ambientale, sociale ed economica, costituiscono l’obiettivo principale delle policy regionali. Gli interventi sostenuti dalle azioni a forte carattere innovativo (azioni 1.3.1, 1,.3.2 , 1.3.8, 1.3.9), saranno prevalentemente realizzati in conformità con gli ambiti tematici e le traiettorie individuate nella S3, in modo da rappresentare almeno il 40% del budget complessivo del presente OS.
Le azioni hanno la duplice finalità di creare un effetto leva sulla competitività e un impatto sistemico nei settori strategici, sia in continuità con la Programmazione 14-20 e in complementarietà con le misure del PNRR M1C2 e M1C3, sia prevedendo azioni nuove in linea con i mutati fabbisogni delle imprese.
I vantaggi di un percorso di crescita orientato all’innovazione, all’internazionalizzazione, ad una maggiore sostenibilità ambientale consentono di rafforzare la competitività, ampliare l’accesso al mercato, migliorare le relazioni con i clienti. Le nuove tecnologie per quanto diverse nell’applicazione a settori economici diversi, offrono una gamma di funzionalità potenzialmente illimitate per migliorare le prestazioni e superare i vincoli di scala anche nelle realtà più piccole, modernizzando l’organizzazione del lavoro e migliorando l’efficienza dei processi operativi. In un sistema regionale caratterizzato da una presenza diffusa di PMI fondamentale è la spinta verso un modello produttivo caratterizzato da forte integrazione tra le diverse realtà imprenditoriali. È in
tale ottica che si sviluppano gli interventi incentrati sui concetti di “consolidamento” e “aggregazione”, dove le sinergie, la condivisione di risorse e progetti, anche tra settori affini e complementari, diventano volano di sviluppo.
Se sostenibilità e innovazione rappresentano le sfide trasversali verso nuove forme di competitività, il digitale è uno dei fattori abilitanti di questo processo di sviluppo da cui possono trarne vantaggio tutti i settori produttivi attraverso un sistema organico e complementare di interventi:

1.3.1 Sostegno al riposizionamento competitivo delle PMI mediante la promozione di processi di Transizione 4.0 e modelli di sviluppo sostenibile.
Nel settore manifatturiero l’obiettivo di raggiungere nuovi livelli di competitività passa dall’introduzione di innovazioni tecnologiche di prodotto e di processo in cui il tema centrale è la valorizzazione di soluzioni di efficientamento energetico e di economia circolare. L’azione spinge le imprese a scelte strategiche orientate verso un nuovo modello di sviluppo basato sulla modernizzazione tecnologica dei propri asset materiali e immateriali.

1.3.2 Attrazione degli investimenti e sostegno alla competitività, all’integrazione e alla trasformazione 4.0 per la creazione, innovazione e consolidamento delle filiere produttive e distrettuali.
Per la loro valorizzazione si agirà su più fronti. Un primo intervento è basato sugli strumenti aggregativi definiti con L.R. 30 maggio 2014, n. 13, focalizzata sull’implementazione di una strategia di trasformazione digitale, in chiave 4.0, dei processi aziendali di imprese venete che operano nell’ambito delle tradizionali filiere distrettuali, industriali o artigianali, e/o che intendono far emergere nuove filiere. Il secondo intervento è incentrato sui “Programmi di insediamento e sviluppo” attraverso i quali sono incentivati progetti di innovazione e
rinnovamento industriale effettuati da filiere produttive costituite da imprese capofila di maggiori dimensioni e da imprese collocate a monte e a valle del processo produttivo principale. La selezione dei progetti risponderà a criteri che valorizzino simultaneamente temi diversi, tra i quali: trasformazione digitale, innovazione tecnologica, di processo e organizzativa, creazione di indotto mediante l’attrazione di investimenti esteri, transizione green, nuova imprenditorialità, crescita occupazionale, internazionalizzazione, attivazione di processi di reindustrializzazione e di reshoring, etc.

·1.3.3 Accesso al credito delle PMI. In continuità con il percorso intrapreso dalla Regione in materia di strumentazione finanziaria, è previsto il potenziamento delle misure già attuate nel POR 14-20 per la liquidità e gli investimenti delle PMI, ciò con particolare riferimento al sistema delle garanzie del credito, cui potranno aggiungersi ulteriori strumenti finanziari, anche di carattere innovativo.

1.3.4 Interventi specifici per la ZLS Porto di Venezia-Rodigino.
Si intendono promuovere, in linea con quanto previsto dal Piano di Sviluppo Strategico della ZLS (di cui alla D.G.R. n. 1072/2021), programmi di investimento finalizzati alla creazione o al mantenimento dei posti di lavoro. Tra le tipologie di intervento si incentiva anche il ritorno di attività manifatturiere e di approvvigionamento da parte di imprese che, in tutto o in parte, avevano delocalizzato (c.d. reshoring).

1.3.5 Supporto all’autoimprenditorialità e alla nascita di nuove imprese. L’avvio di nuove attività imprenditoriali confermandosi come uno dei segmenti potenzialmente più dinamici dell’apparato produttivo, sono supportate da interventi integrati: formazione, orientamento, educazione all’imprenditorialità, agevolazione finanziaria. Le proposte progettuali saranno valutate sulla base della coerenza con contenuti di interesse trasversale quali: innovazione, digitalizzazione, transizione verso modelli di sviluppo sostenibile, etc.

1.3.6 Sostegno ai programmi di internazionalizzazione delle PMI. Particolare attenzione è rivolta ai progetti integrati di filiera, considerato che la carenza di grandi player capaci di trainare interi comparti sui mercati, unita alla scarsa propensione a “fare sistema” delle PMI, costituiscono i fattori con i maggiori margini di miglioramento per il sistema produttivo veneto.

1.3.7 Sostegno alla competitività del sistema commerciale e valorizzazione dei distretti del commercio. Nel sistema commerciale veneto, che si caratterizza per una capillare diffusione di micro e piccole imprese fortemente ancorate alla tradizione e in gran parte a conduzione familiare, la resistenza al cambiamento richiede misure di sostegno ed accompagnamento verso temi quali: digitalizzazione, qualificazione professionale, riorganizzazione aziendale, economia circolare e transizione green, passaggio generazionale anche attraverso forme innovative di cooperazione tra istituzioni, imprese e formazioni sociali, sul modello dei “distretti del commercio”.
Anche per il rilancio dei settori economici della cultura e del turismo, che all’interno del sistema produttivo giocano un ruolo fondamentale per l’economia regionale, è previsto il sostegno a progetti fortemente incentrati sull’innovazione tecnologica e non solo.

1.3.8 Rigenerazione e innovazione delle imprese finalizzati a sostenere la valorizzazione turistica del territorio. L’intervento è finalizzato ad innovare le imprese del comparto turistico supportandone la maggiore accessibilità, lo sviluppo tecnologico, la transizione digitale ed ecologica, innovando servizi e prodotti (ad es. attraverso investimenti in cybersecurity, intelligenza artificiale, domotica, utilizzo di fonti energetiche alternative, etc).

1.3.9 Creazione, sviluppo e consolidamento di club di prodotto nella forma di reti di imprese per favorirne il riposizionamento competitivo.
L’Obiettivo è quello di favorire il riposizionamento differenziato delle imprese e delle destinazioni turistiche venete con nuovi prodotti orientati a specifiche famiglie motivazionali della domanda.

1.3.10 Promozione turistica e culturale sui mercati nazionali ed internazionali. Per le destinazioni e i prodotti turistici regionali la promozione sui mercati nazionali e internazionali è fondamentale, attività che viene incentivata attraverso il sostegno alla partecipazione a fiere di rilevanza internazionale, iniziative di incoming, advertising di prodotti o brand, utilizzo di strumenti di comunicazione che favoriscano lo scambio di rapporti b2b anche mediante l’uso di piattaforme online etc. Il supporto è indirizzato ad aggregazioni (attivazione, sviluppo, consolidamento) e/o a singole imprese.

1.3.11 Interventi a sostegno delle imprese culturali, creative e dell’audiovisivo. L’azione favorisce la nascita, l’avvio e il consolidamento del settore mediante nuovi modelli di business, anche digitali, nonché progetti sia di preproduzione che di produzione cinematografica con l’obiettivo di valorizzare la conoscenza del territorio e la promozione del sistema economico veneto
Gli interventi non dovranno determinare nuovo consumo di suolo così come definito dalla L.R. 14/2017. Le tipologie di azioni sono state valutate compatibili con il principio DNSH, in quanto non si prevede che abbiano un impatto ambientale negativo significativo per la loro natura.

RIPARTIZIONE DELLE RISORSE

Sviluppo dell’attività delle PMI e internazionalizzazione, compresi gli investimenti produttivi188.750.000,00
Servizi avanzati di sostegno alle PMI e a gruppi di PMI (compresi i servizi di gestione, marketing e progettazione)37.000.000,00
Sostegno ai processi di produzione rispettosi dell’ambiente e all’efficienza delle risorse nelle PMI40.000.000,00
Sostegno al lavoro autonomo e all’avvio di imprese16.000.000,00
TOTALE281.000.000,00

RSO2.1. Promuovere l’efficienza energetica e ridurre le emissioni di gas a effetto serra (FESR)

2.1.1 Efficienza energetica edifici pubblici (non residenziale)
In continuità con la linea di intervento della programmazione 2014-2020 e in complementarietà con la missione M2C3 del PNRR, si individua l’opportunità di implementare una specifica misura rivolta al finanziamento di interventi finalizzati all’eco-efficientamento e alla riduzione dei consumi di energia primaria e l’auto-consumo di energia rinnovabile negli edifici e strutture pubbliche. Gli interventi, dovranno conseguire o una ristrutturazione almeno di livello medio o una riduzione di almeno il 30% delle emissioni dirette e indirette di gas a effetto serra rispetto alle emissioni ex ante. Nello specifico, l’obiettivo è quello di conseguire in media: a) almeno una ristrutturazione di livello medio quale definita nella raccomandazione (UE) 2019/786 della Commissione sulla base dei risparmi di energia primaria, (media- minimo il 30 % ); b) una riduzione di almeno il 30% delle emissioni dirette e indirette di gas a effetto serra rispetto alle emissioni ex ante. Ove rilevante si terrà conto inoltre delle “Linee guida di indirizzo per il miglioramento dell’efficienza energetica nel patrimonio culturale – Architettura, centri e nuclei storici ed urbani” prodotte dal Ministero della Cultura. I beneficiari della misura sono
rappresentati dalla Regione del Veneto e dagli Enti Pubblici Territoriali, nonché le loro associazioni, unioni, consorzi, comunque denominati, gli Enti Pubblici Vigilati ai sensi dell’art. 22, c. 1, lett. a) del D.Lgs. 33/2013 della Regione Veneto – ad esclusione degli Enti Pubblici Economici e di edifici di proprietà dello Stato.

2.1.2 Efficientamento energetico imprese
L’efficientamento dei consumi nelle aziende, sia quelli riferibili direttamente ai cicli di produzione o gestione che quelli connessi alle attività di supporto e legati all’involucro edilizio, da un lato genera una riduzione del fabbisogno energetico, dall’altra diventa un elemento di competitività sul mercato, riducendo la spesa energetica per realizzare la finalità dell’impresa. Si ritiene pertanto di attivare una linea di intervento specifica per l’efficientamento energetico delle imprese, rivolta sia al ciclo produttivo, sia agli immobili aziendali, incentivando il ricorso alle energie rinnovabili per l’autoconsumo e la produzione dell’energia necessaria ad alimentare i cicli produttivi anche attraverso l’installazione dei relativi impianti. I progetti di efficientamento
dovrebbero inoltre mirare a dotare le aziende di sistemi per la rilevazione, il monitoraggio e la modellizzazione degli aspetti strategici del sistema produttivo, ricercando eventuali flussi energetici che possono essere recuperati e riutilizzati.
Per questa azione i potenziali beneficiari sono rappresentati da PMI e grandi imprese. Gli interventi non dovranno determinare nuovo consumo di suolo così come definito dalla L.R. 14/2017. Inoltre si terrà conto del progetto Integrato LIFE italiano PREPAIR sul miglioramento dell’aria nel bacino del Po e del programma di controllo dell’inquinamento atmosferico (PNCIA).
Le tipologie di azioni sono state valutate compatibili con il principio DNSH, in quanto non si prevede che abbiano un impatto ambientale negativo significativo per la loro natura.

RIPARTIZIONE DELLE RISORSE

Efficienza energetica e progetti dimostrativi nelle PMI o nelle grandi imprese e misure di sostegno conformemente ai criteri di efficienza energetica31.000.000,00
Rinnovo della dotazione di alloggi sul piano dell’efficienza energetica, progetti dimostrativi e misure di sostegno conformemente ai criteri di efficienza energetica48.000.000,00
TOTALE79.000.000,00

RSO2.2. Promuovere le energie rinnovabili in conformità della direttiva (UE) 2018/2001[1] sull’energia da fonti rinnovabili, compresi i criteri di sostenibilità ivi stabiliti (FESR)

2.2.1 Comunità Energetiche (soggetti pubblici, aree abitative, aree portuali)
La diffusione delle comunità energetiche rappresenta un’importante sfida che la Regione si pone per il raggiungimento degli obiettivi stabiliti nel Piano Nazionale Integrato Energia e Clima (PNIEC). La Regione del Veneto ha inoltre approvato la Legge Regionale in materia di Comunità Energetiche (CER) che mira a promuovere, sostenere e favorire la costituzione delle CER ed a semplificare e uniformare i procedimenti autorizzatori correlati alla costituzione delle stesse offrendo un supporto sinergico all’azione proposta anche attraverso un’attività di promozione sui vantaggi economici ed ambientali che si possono conseguire. Non avendo precedenti, le comunità energetiche sono una novità, sia in termini tecnici che normativi, che necessitano di una spinta iniziale per poter superare quegli ostacoli derivanti dalla scarsa consapevolezza dei vantaggi di tale sistema. Questa misura propone di sostenere la diffusione delle CER attraverso strumenti di sostegno che siano in grado di creare velocemente delle buone pratiche di comunità energetiche per poi
ottenere un effetto volano. Questi interventi, in complementarietà con le missioni M2C2 e M2C3 del PNRR, sono finalizzati a coinvolgere diverse potenziali tipologie di prosumers (ambito residenziale, soggetti pubblici, attività produttive), promuovendo e supportando la creazione e lo sviluppo delle nuove Comunità di Energia Rinnovabile (CER), sostenendo in via prevalente le spese di fattibilità, costituzione, impianto (compreso il solare fotovoltaico, accumulatori, contabilizzatori) e sistemi di gestione energetica, anche con attività di sensibilizzazione sui vantaggi economici ed ambientali che i soggetti aderenti possono conseguire. Per una maggiore incisività ed integrazione con l’obiettivo di efficientamento energetico, si possono prevedere dei criteri di priorità, anche a seguito di audit energetico, per le CER che prevedano l’utilizzo di sistemi di efficientamento nella gestione dei consumi energetici. Ai fini della lotta alla povertà energetica, si prevede di incentivare anche eventuali interventi volti all’integrazione, al potenziamento e alla dotazione, da parte di
Comuni, ATER, ESU, IPAB, Province, Fondazioni e altri soggetti che gestiscono strutture per residenzialità o comunque con finalità collettive, di sistemi per la produzione di energia e di sistemi di accumulo di media taglia, che permettano un surplus di produzione energetica da condividere con altri soggetti nell’ambito di una CER. Lo sviluppo di CER potrà essere incentivato anche in ambiti particolari, come, a titolo esemplificativo, quello delle aree portuali, degli interporti, degli hub logistici, in quanto questo tipo di aree produttive-logistiche si caratterizzano per la presenza di un sistema nel quale operano numerose e diverse aziende, in un’area delimitata. In tale contesto è possibile anche sfruttare gli spazi dei tetti degli immobili presenti tramite l’installazione di impianti fotovoltaici, prevedere la presenza di consumi anche nel periodo notturno e quindi la massimizzazione dell’autoconsumo anche in presenza di sistemi di stoccaggio dell’energia elettrica prodotta. I potenziali beneficiari sono le Comunità energetiche (composte da soggetti pubblici e privati) o
soggetti pubblici ed altri Enti che operano con finalità collettive promotori di una Comunità energetica.

2.2.2 Realizzazione, efficientamento sostenibile, recupero e ampliamento reti di teleriscaldamento/teleraffrescamento
Con riferimento al teleriscaldamento, in Veneto risultano attualmente presenti 11 reti estese su 12 Comuni con una estensione complessiva di 146 km, 2.233 sottocentrali di utenza, una volumetria riscaldata di 16,9 milioni di mc con un’energia di 344,4 GWh, generata tramite la potenza termica installata di 401 MW. Tale energia risulta destinata per il 65% a utilizzi residenziali, per il 34% al settore dei servizi e per l’1% per la produzione (Studio GSE “Diffusione delle reti ed energia fornita in Italia”, 2021, riferito a dati 2019), testimoniando la validità della soluzione finora applicata all’ambito dei consumi termici civili. In considerazione dei dati citati, si intende investire nella realizzazione di:
·nuovi sistemi di teleriscaldamento/teleraffrescamento/generazione e co-generazione alimentati da fonti energetiche rinnovabili, tra cui la biomassa legnosa nelle aree non metanizzate, limitatamente alle Aree Interne nei territori montani e alla zona “Prealpi e Alpi” delle province di Vicenza, Verona e Belluno per ragioni dovute al rispetto dei valori limite per i parametri PM10 e Benzo(a)pirene. Gli interventi sono rivolti a finanziare l’installazione del generatore/cogeneratore e la posa delle condotte e degli altri elementi infrastrutturali necessari per il corretto funzionamento;
·interventi di ammodernamento e/o ampliamento dei sistemi già esistenti anche ricorrendo alle pompe di calore. Gli interventi andranno ad interessare gli elementi impiantistici (generatore/co-generatore e/o rete di distribuzione) che necessitano di ammodernamento/ampliamento.
I potenziali beneficiari sono rappresentati da Pubbliche Amministrazioni, prioritariamente piccole e medie imprese, Cooperative senza scopo di lucro.

2.2.3 Produzione di idrogeno verde da fonte rinnovabile
L’utilizzo dell’idrogeno verde nei processi produttivi, rappresenta un vettore essenziale per l’attuazione della transizione energetica in grado di decarbonizzare parte della produzione industriale e può generare importanti benefici economici ed ambientali, impiegandolo come materia prima, combustibile o riserva di energia. Considerato il grado di innovazione e l’alta componente strategica che una conversione all’utilizzo dell’idrogeno può comportare nel sistema produttivo, risulta necessario incentivare la produzione per autoconsumo e l’impiego di idrogeno verde prodotto da fonte rinnovabile (compresa la conversione di impianti di idrogeno da fonti non rinnovabili a rinnovabili) funzionale all’attività di impresa, sostenendo l’installazione di impianti di produzione, stoccaggio di idrogeno verde e la relativa impiantistica, nonché la conversione degli impianti produttivi all’utilizzo dello stesso.
Sono altresì compresi gli impianti di produzione di energia da fonte rinnovabile funzionali alla produzione del vettore energetico.
I potenziali beneficiari sono le PMI e grandi imprese.
Inoltre si terrà conto del progetto Integrato LIFE italiano PREPAIR sul miglioramento dell’aria nel bacino del Po e del programma di controllo dell’inquinamento atmosferico (PNCIA). Gli interventi non dovranno determinare nuovo consumo di suolo così come definito dalla L.R. 14/2017.
Le tipologie di azioni sono state valutate compatibili con il principio DNSH, in quanto non si prevede che abbiano un impatto ambientale negativo significativo per la loro natura.

RIPARTIZIONE DELLE RISORSE

Energia rinnovabile: solare35.000.000,00
Cogenerazione ad alto rendimento, teleriscaldamento efficiente e teleraffreddamento con basse emissioni del ciclo di vita15.000.000,00
TOTALE50.000.000,00

RSO2.6. Promuovere la transizione verso un’economia circolare ed efficiente sotto il profilo delle risorse (FESR)

Le due azioni sono coerenti con l’obiettivo “promuovere la transizione verso un’economia circolare ed efficiente sotto il profilo delle risorse”. L’obiettivo prevede il sostegno alla riduzione del consumo e dello spreco di materia, attraverso la realizzazione ed il potenziamento di infrastrutture per la gestione, la raccolta, il riuso ed il riciclo dei rifiuti e degli scarti di lavorazione, in complementarietà con la missione M2C1 del PNRR Si valorizzeranno gli interventi riguardanti l’impiego di materiali riciclati come materie prime ammettendo al finanziamento solo coloro che convertiranno almeno il 50% del peso dei rifiuti differenziati in materie prime secondarie che corrisponde anche al TR negli indicatori del PRGR.

2.6.1 Riutilizzo efficiente delle risorse attraverso l’economia circolare e sostegno ai processi di produzione ed efficientamento nelle PMI
Nei confronti delle imprese è necessario indurre cambiamenti organizzativi che favoriscano l’adozione di nuovi processi produttivi (materie prime e tecnologie) che consentono di utilizzare minori quantità di materie prime e realizzare prodotti a maggior durabilità, più facili da riciclare/recuperare e con minori scarti, oltre che di ridurre l’impiego di sostanze pericolose o di eliminarlo tramite la sostituzione con altre sostanze a minore pericolosità. È altrettanto importante sostenere il ricorso alle materie prime seconde, ossia ai prodotti derivanti dal recupero dei rifiuti, per attivare la domanda di prodotti sostenibili e circolari. In particolare:

  • Nel comparto produttivo sono previste azioni di prevenzione della produzione di rifiuti con il finanziamento, mediante un bando rivolto alle imprese, di interventi per l’utilizzo di sottoprodotti nell’ambito di specifiche filiere produttive e meccanismi di simbiosi industriale, oltre che al ricorso a tecnologie innovative fondamentali per convertire i processi produttivi verso modalità di produzione a minor impatto ambientale, utilizzo più efficiente delle materie
    prime e minor produzione di rifiuti.
  • Vanno incentivati l’utilizzo e la valorizzazione dei materiali da parte di imprese o di reti di imprese che collaborano nella filiera produttiva nelle varie fasi di gestione degli scarti e valorizzazione dei rifiuti o tramite il riutilizzo di nuovi prodotti circolari derivanti dal recupero, in sostituzione di materie prime o di additivi nei cicli produttivi. In tal senso, si mira ad azioni che incentivino l’acquisto e l’utilizzo dei materiali provenienti dal recupero tramite Green Public Procurement o appositi criteri inseriti nei bandi che fanno capo alla Regione.

2.6.2 Riutilizzo efficiente delle risorse attraverso l’economia circolare, sensibilizzazione della popolazione su modelli di consumo sostenibile, valorizzazione dei beni riutilizzabili
L’azione sostiene iniziative finalizzate alla prevenzione della produzione dei rifiuti come riuso-preparazione per il riutilizzo e alla massimizzazione del recupero di materia da rifiuti, in particolari per alcune filiere. Anche nel Veneto è ancora molto ridotta l’intercettazione delle quote di rifiuti per i quali le filiere di recupero non sono ancora ben sviluppate o testate o che necessitano di innovazione tecnologica per aumentare le percentuali di recupero, ancora troppo limitate, come i rifiuti ingombranti. E’ fondamentale incentivare le filiere di recupero dei rifiuti che rappresentano particolare rilevanza nelle catene dei comparti produttivi quali i rifiuti inerti, le materie plastiche e i CRM (critical raw materials) inclusi ad esempio nei RAEE (Rifiuti da Apparecchiature
Elettriche ed Elettroniche) o il fosforo nel recupero dei fanghi di depurazione.
Nell’ambito dell’economia circolare è necessario incidere sull’allungamento di vita dei beni e sul maggior efficientamento del recupero di materia a fronte di un sempre minor ricorso alla discarica. Si mira quindi ad incentivare iniziative finalizzate alla prevenzione della produzione dei rifiuti come riusopreparazione per il riutilizzo e alla massimizzazione del recupero di materia da rifiuti che ad oggi non riescono ad essere completamente valorizzati perché necessitano di circuiti dedicati, come per esempio la plastica dura (PVC). Attenzione inoltre va posta alle eccedenze alimentari e al loro recupero per ridurre lo spreco.
Gli elementi innovativi da incentivare con l’azione sono, in particolare:

Efficientamento del comparto impiantistico esistente dedicato al recupero dei rifiuti, mediante azioni di aggiornamento e adeguamento tecnologico, al fine di innovare i processi che siano in grado di valorizzazione le tipologie di rifiuti per i quali esistono criticità nelle filiere di recupero e per i rifiuti che contengono le CRM (Critical Raw Materials), ossia le materie critiche essenziali.. L’innovazione tecnologica del recupero di materia viene costituita sia da singoli impianti di recupero o valorizzazione dei materiali, che da reti di imprese che collaborano nella filiera produttiva nelle varie fasi di gestione degli scarti e valorizzazione dei rifiuti, oltre che nell’utilizzo di nuovi prodotti circolari derivanti dal recupero.

Rete integrata di recupero di materia, quali gli ingombranti (percentuali di recupero effettivo ad oggi troppo limitate) o altre frazioni per cui è indispensabile attivare il recupero di materia che ad oggi viene avviata allo smaltimento in discarica o al recupero energetico.

Strategie integrate di riduzione della produzione di rifiuti e incentivazione del riuso e della preparazione per il riutilizzo e l’allungamento di vita dei beni, promuovendo una rete di piattaforme di riuso/preparazione. La rete è composta da piattaforme ed impianti pubblici, per il riutilizzo integrato anche con i Centri di Raccolta, acquisendo così elevato valore sociale, oltre che ambientale. Tali piattaforme periferiche permettono la copertura di tutto il territorio regionale, prevedendo da un lato la presenza di aree dedicate alla selezione di beni ancora riutilizzabili e di rifiuti da sottoporre alla preparazione per il riutilizzo, dall’altro di aree per la prima selezione dei materiali. La parte rimanente dei rifiuti viene sottoposta a riduzione volumetrica per facilitarne il
trasporto, con conseguente diminuzione del numero di automezzi circolanti. Data la maggior efficacia di queste azioni nell’integrazione delle strutture con il territorio e con i Centri di Raccolta, è utile sostenere una rete composta da piattaforme ed impianti pubblici, in affidamento alle cooperative sociali, adeguatamente strutturate per la gestione dei rifiuti e la preparazione per il riutilizzo, di cui ci sono molti esempi virtuosi in Veneto. Tali centri possono essere collegati agli Empori della Solidarietà, circuito a rete già strutturato e attivo per il recupero delle eccedenze alimentari. Le strutture sono luoghi in cui è possibile promuovere iniziative verso stili di vita sostenibili..
Le azioni per consentire il riuso e preparazione per il riutilizzo di beni rappresentano iniziative di prevenzione della produzione di rifiuti che coniugano il principio dell’allungamento di vita dei beni, come richiesto dall’economia circolare, con i principi etici e sociali di uguale accesso ai beni necessari e alla possibilità di fornire ambiti di lavoro alle categorie svantaggiate.
Gli interventi non dovranno determinare nuovo consumo di suolo così come definito dalla L.R. 14/2017. Sono finanziati interventi provvisti di valutazione di incidenza ambientale, quando richiesto dalla normativa vigente, che abbia espresso parere favorevole/dato esito positivo. Le tipologie di azioni sono state valutate compatibili con il principio DNSH, in quanto non si prevede che abbiano un impatto ambientale negativo significativo per la loro natura.

RIPARTIZIONE RISORSE

Utilizzo di materiali riciclati come materie prime conformemente ai criteri di efficienza22.000.000,00
Sostegno ai processi di produzione rispettosi dell’ambiente e all’efficienza delle risorse nelle PMI14.428.415,00
TOTALE36.428.415,00

FONTE: SITO OPEN COESIONE

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