Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) è la risposta del Governo Italiano alla crisi economica causata dal Covid-19.
Il PNRR è lo strumento che l’Europa ha chiesto all’Italia, analogamente agli altri stati europei per poter utilizzare i fondi derivanti dal Next Generation EU (NGEU).
E’ un piano che descrive l’impiego di 209 miliardi di Euro che arriveranno dall’Europa ma descrive anche le riforme che dovranno essere attuate per ammodernare il paese. In molti casi queste riforme sono vincolanti per l’effettivo utilizzo dei fondi messi a disposizione.
Questi 209 miliardi arriveranno da due strumenti del Next Generation EU:
- 191,5 miliardi dal dispositivo per la Ripresa e Resilienza (RRF)
- 13 miliardi arriveranno dal REACT-EU
- 4,5 miliardi altre fonti
Il piano è suddiviso in 6 missioni ognuna delle quali è poi dettagliata in 16 componenti complessive.
Indice
- MISSIONE 1: DIGITALIZZAZIONE, INNOVAZIONE, COMPETITIVITÀ, CULTURA E TURISMO
- M1C1 – DIGITALIZZAZIONE, INNOVAZIONE E SICUREZZA NELLA PA
- M1C2 – DIGITALIZZAZIONE, INNOVAZIONE E COMPETITIVITA’ NEL SISTEMA PRODUTTIVO
- M1C3 – TURISMO E CULTURA
- MISSIONE 2: RIVOLUZIONE VERDE E TRANSIZIONE ECOLOGICA
- M2C1 – ECONOMIA CIRCOLARE E AGRICOLTURA SOSTENIBILE
- M2C2 – ENERGIA RINNOVABILE, IDROGENO, RETE E MOBILITA’ SOSTENIBILE
- M2C3 – EFFICIENZA ENERGETICA E RIQUALIFICAZIONE DEGLI EDIFICI
- M2C4 – TUTELA DEL TERRITORIO E DELLA RISORSA IDRICA
- MISSIONE 3: INFRASTRUTTURE PER UNA MOBILITÀ SOSTENIBILE
- M3C1 – INVESTIMENTI SULLA RETE FERROVIARIA
- M3C2 – INTERMODALITA’ E LOGISTICA INTEGRATA
- MISSIONE 4: ISTRUZIONE E RICERCA
- M4C1: POTENZIAMENTO DELL’OFFERTA DEI SERVIZI DI ISTRUZIONE: DAGLI ASILI NIDO ALLE UNIVERSITÀ
- M4C2: DALLA RICERCA ALL’IMPRESA
- MISSIONE 5: INCLUSIONE E COESIONE
- M5C1: POLITICHE PER IL LAVORO
- M5C2: INFRASTRUTTURE SOCIALI, FAMIGLIE, COMUNITÀ E TERZO SETTORE
- M5C3: INTERVENTI SPECIALI PER LA COESIONE TERRITORIALE
- MISSIONE 6: SALUTE
- RISORSE UTILI
MISSIONE 1: DIGITALIZZAZIONE, INNOVAZIONE, COMPETITIVITÀ, CULTURA E TURISMO
La Missione 1 del PNRR – Pino Nazionale di Ripresa e Resilienza è dedicata alla Digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura e turismo. Da sola impegna 40,32 miliardi ed è il capitolo dove troviamo le principali agevolazioni per le aziende.
M1C1 – DIGITALIZZAZIONE, INNOVAZIONE E SICUREZZA NELLA PA
La Componente 1 della Missione ha l’obiettivo di trasformare in profondità la Pubblica Amministrazione attraverso una strategia centrata sulla digitalizzazione.
L’obiettivo è rendere la Pubblica Amministrazione la migliore “alleata” di cittadini e imprese, con un’offerta di servizi sempre più efficienti e facilmente accessibili. Per fare ciò, da un lato si agisce sugli aspetti di “infrastruttura digitale” (relativamente poco visibili ai cittadini ma non per questo meno importanti per un ecosistema tecnologico efficace e sicuro), spingendo la migrazione al cloud delle amministrazioni, accelerando l’interoperabilità tra gli enti pubblici, snellendo le procedure secondo il principio “once only” (secondo il quale le pubbliche amministrazioni devono evitare di chiedere a cittadini ed imprese informazioni già fornite in precedenza) e rafforzando le difese di cybersecurity.
Dall’altro lato vengono estesi i servizi ai cittadini, migliorandone l’accessibilità e adeguando i processi prioritari delle Amministrazioni Centrali agli standard condivisi da tutti gli Stati Membri della UE.
QUADRO DELLE MISURE E RISORSE (MILIARDI DI EURO):
Ambiti di intervento/Misure | Totale |
1. Digitalizzazione PA | 6,14 |
Investimento 1.1: Infrastrutture digitali | 0,90 |
Investimento 1.2: Abilitazione e facilitazione migrazione al cloud | 1,00 |
Investimento 1.3: Dati e interoperabilità | 0,65 |
Investimento 1.4: Servizi digitali e cittadinanza digitale | 2,01 |
Investimento 1.5: Cybersecurity | 0,62 |
Investimento 1.6: Digitalizzazione delle grandi amministrazioni centrali | 0,61 |
Investimento 1.7: Competenze digitali di base | 0,20 |
Riforma 1.1: Processo di acquisto ICT | |
Riforma 1.2: Supporto alla trasformazione della PA locale | 0,16 |
Riforma 1.3: Introduzione linee guida “cloudfirst” e interoperabilità | |
2: Innovazione PA | 1,27 |
Investimento 2.1: Portale unico del reclutamento | 0,02 |
Investimenti 2.2: Task force digitalizzazione, monitoraggio e performance | 0,73 |
Investimento 2.3: Competenze e capacità amministrativa | 0,49 |
Riforma 2.1: Accesso e reclutamento | |
Riforma 2.2: Buona Amministrazione e semplificazione | |
Riforma 2.3: Competenze e carriere | 0,02 |
3. Innovazione organizzativa del sistema giudiziario | 2,34 |
Investimento 3.1: Investimento in capitale umano per rafforzare l’Ufficio del processo e superare le disparità tra tribunali | 2,30 |
Investimento 3.2: Rafforzamento dell’Ufficio del processo per la Giustizia amministrativa | 0,04 |
M1C2 – DIGITALIZZAZIONE, INNOVAZIONE E COMPETITIVITA’ NEL SISTEMA PRODUTTIVO
La Componente 2 della Missione ha l’obiettivo di promuovere l’innovazione e la digitalizzazione del sistema produttivo. Prevede significativi interventi trasversali ai settori economici come l’incentivo degli investimenti in tecnologia (Transizione 4.0 – con meccanismi che includono l’utilizzo della leva finanziaria per massimizzare le risorse disponibili e l’ampliamento degli investimenti ammissibili), ricerca e sviluppo e l’avvio della riforma del sistema di proprietà industriale.
QUADRO DELLE MISURE E RISORSE (MILIARDI DI EURO):
Ambiti di intervento/Misure | Totale |
Investimento 1: Transizione 4.0 | 13,38 |
Investimento 2: Investimenti ad alto contenuto tecnologico | 0,34 |
Investimento 3: Reti Ultraveloci (5G e Banda Ultralarga) | 6,71 |
Investimento 4: Tecnologie satellitari ed economia spaziale | 1,49 |
Investimento 5: Politiche industriali di filiera e internazionalizzazione | 1,95 |
Riforma 1: Riforma del sistema della proprietà intellettuale | 0,03 |
Investimento 1: Transizione 4.0
Si tratta dell’investimento principale della componente 2 e si traducono nella realtà con le misure di incentivazione fiscale incluse nel Piano Transizione 4.0.
- Credito di imposta industria 4.0 (clicca qui per approfondire)
- Credito di imposta Ricerca, Sviluppo, Innovazione e Design (clicca qui per approfondire)
- Credito di imposta per la formazione 4.0 (clicca qui per approfondire)
Queste misure sono sinergiche con gli interventi dedicati a ricerca applicata, innovazione e collaborazione ricerca-impresa descritte nella Componente 4 della Missione 2.
Per quanto riguarda la formazione alla digitalizzazione, oltre agli interventi di credito di imposta sulla formazione 4.0 saranno predisposte ulteriori misure.
Da un lato, per incentivare la crescita di competenze gestionali (per il digitale), verrà elaborato e sperimentato un modello di riqualificazione manageriale, focalizzato sulle PMI (con programmi di formazione ad hoc, il coinvolgimento delle associazioni di categoria e l’utilizzo di modelli di diffusione incentrati su piattaforme digitali).
Dall’altro, nell’ottica dell’upskilling digitale come strumento di formazione continua per i lavoratori in cassa integrazione, verranno sperimentati programmi di training ad hoc, di cui usufruire appunto con flessibilità nei periodi di cassa integrazione, incentivati tramite il taglio (temporaneo) del cuneo fiscale sia per l’impresa che per il lavoratore.
Investimento 2: Investimenti ad alto contenuto tecnologico
Per l’Italia, caratterizzata da un robusto settore manifatturiero e un’economia orientata all’export, la sfida dell’innovazione e della modernizzazione è cruciale.
Questa linea di intervento prevede contributi per sostenere gli investimenti in macchinari, impianti e attrezzature per produzioni di avanguardia tecnologica (Allegato A alla legge n.232 del 2016) ed è complementare alle misure Transizione 4.0 descritte nel paragrafo precedente.
Investimento 3: Reti ultraveloci (banda ultra-larga e 5G)
La nuova strategia europea Digital Compass stabilisce obiettivi impegnativi per il prossimo decennio: deve essere garantita entro il 2030 una connettività a 1 Gbps per tutti e la piena copertura 5G delle aree popolate. L’ambizione dell’Italia è di raggiungere gli obiettivi europei di trasformazione digitale in netto anticipo sui tempi, portando connessioni a 1 Gbps su tutto il territorio nazionale entro il 2026.
Investimento 4: Tecnologie satellitari ed economia spaziale
Allo spazio è ormai ampiamente riconosciuto il ruolo di attività strategica per lo sviluppo economico, sia per il potenziale impulso che può dare al progresso tecnologico e ai grandi temi di “transizione” dei sistemi economici (ad es. anticipazione delle implicazioni del cambio climatico tramite l’osservazione satellitare), sia per la naturale scala continentale/europea che ne contraddistingue l’ambito di azione e di coordinamento degli investimenti.
Il Piano Nazionale include diverse linee d’azione: SatCom, Osservazione della Terra, Space Factory, Accesso allo Spazio, In-Orbit Economy, Downstream. Le risorse stanziate dal PNRR copriranno una quota degli investimenti definiti per queste linee di intervento
Investimento 5: Politiche industriali di filiera e internazionalizzazione
Questo investimento si tradurrà in due interventi principali:
- Rifinanziamento e ridefinizione del Fondo 394/81 gestito da SIMEST
- Competitività e resilienza delle filiere produttive
Per sviluppare la competitività e resilienza delle filiere produttive lo strumento utilizzato saranno i Contratti di Sviluppo che daranno supporto finanziario, sia in termini di fondo perduto che di tasso agevolato con particolare attenzione alle filiere produttive.
M1C3 – TURISMO E CULTURA
La Componente 3 della Missione 1 del PNRR ha l’obiettivo di rilanciare i settori economici della cultura e del turismo, che all’interno del sistema produttivo giocano un ruolo particolare, sia in quanto espressione dell’immagine e “brand” del Paese, sia per il peso che hanno nell’economia nazionale (il solo turismo rappresenta circa il 12 per cento del Pil). Una prima linea di azione riguarda interventi di valorizzazione di siti storici e culturali, volti a migliorare capacità attrattiva, sicurezza e accessibilità dei luoghi.
Questi interventi di riqualificazione/rinnovamento dell’offerta sono improntati a una filosofia di sostenibilità ambientale e pieno sfruttamento delle potenzialità del digitale, facendo leva sulle nuove tecnologie per offrire nuovi servizi e migliorare l’accesso alle risorse turistiche/culturali.
QUADRO DELLE MISURE E RISORSE (MILIARDI DI EURO):
Ambiti di intervento/Misure | Totale |
1. Patrimonio culturale per la prossima generazione | 1,10 |
Investimento 1.1: Strategie digitale e piattaforme per il patrimonio culturale | 0,50 |
Investimento 1.2: Rimozione delle barriere fisiche e cognitive in musei, biblioteche e archivi per consentire un più ampio accesso e partecipazione alla cultura | 0,30 |
Investimento 1.3: Migliorare l’efficienza energetica nei cinema, nei teatri e nei musei | 0,30 |
2. Rigenerazione di piccoli siti culturali, patrimonio culturale religioso e rurale | 2,72 |
Investimento 2.1: Attrattività dei borghi | 1,02 |
Investimento 2.2: Tutela e valorizzazione dell’architettura e del paesaggio rurale | 0,60 |
Investimento 2.3: Programmi per valorizzare l’identità di luoghi: parchi e giardini storici | 0,30 |
Investimento 2.4: Sicurezza sismica nei luoghi di culto, restauro del partimonio culturale del Fondo Edifici di Culto e siti di ricovero per le opere d’arte (Recovery Art) | 0,80 |
3. Industria Culturale e Creativa 4.0 | 0,46 |
Riforma 3.1: Adozione di criteri ambientali minimi per eventi culturali | |
Investimento 3.1: Sviluppo industria cinematografica (Progetto Cinecittà) | 0.30 |
Investimento 3.2: Capacity building per gli operatori della cultura per gestire la transizione digitale e verde | 0,16 |
4. Turismo 4.0 | 2,40 |
Investimento 4.1: Hub del turismo digitale | 0,11 |
Investimento 4.2: Fondi integrati per la competitività delle imprese turistiche | 1,79 |
Investimento 4.3: Caput Mundi Next Generation EU per grandi eventi turistici | 0,50 |
Riforma 4.1: Ordinamento delle professioni delle guide turistiche |
Investimento 4.2: Fondi integrati per la competitività delle imprese turistiche
Questo capitolo di investimento prevede una pluralità di interventi, tra cui:
- Credito fiscale (530 milioni): per aumentare la qualità dell’ospitalità turistica con investimenti finalizzati alla sostenibilità ambientale (fonti rinnovabili a minor consumo energetico) alla riqualificazione e all’aumento degli standard qualitativi delle strutture ricettive italiane. Verrà prevista una percentuale di Fondo perduto per incentivare gli investimenti in un periodo complesso come quello post-Covid
- Fondo di Fondi BEI (Turismo Sostenibile 748 milioni): Fondo ad effetto leva 1:3 capace di generare più di due miliardi di investimenti nelle aree: a) del turismo di montagna sia per infrastrutture sia per servizi ricettivi; b) del settore Business e dell’offerta turistica top quality; c) nel turismo sostenibile e nell’upgrade dei beni mobili e immobili connessi all’attività turistica. Il Fondo può raccogliere capitale attraverso la partecipazione ad iniziative delle istituzioni finanziarie europee per concedere crediti agevolati al settore turistico
- Potenziamento del Fondo Nazionale del Turismo (150 milioni) destinato alla riqualificazione di immobili ad alto potenziale turistico, in particolare degli alberghi più iconici, al fine di valorizzare l’identità dell’ospitalità italiana di eccellenza, e favorire l’ingresso di nuovi capitali privati, altri fondi pubblici
- Sezione Speciale Turismo del Fondo Centrale di Garanzia (358 milioni) per facilitare l’accesso al credito per gli imprenditori che gestiscono un’impresa esistente o per i giovani che intendono avviare una propria attività
- Partecipazione del MiTur al capitale del Fondo Nazionale del Turismo, un fondo di fondi real estate con l’obiettivo di acquistare, rinnovare e riqualificare strutture alberghiere italiane (1.500 camere d’albergo), tutelando proprietà immobiliari strategiche e di prestigio e sostenendo ripresa e crescita delle catene alberghiere operanti in Italia, soprattutto nelle regioni meridionali.
MISSIONE 2: RIVOLUZIONE VERDE E TRANSIZIONE ECOLOGICA
Si tratta della missione più poderosa di tutto il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza ed impregna il 31% delle risorse complessive.
Gli obiettivi globali ed europei al 2030 e 2050 (es. Sustainable Development Goals, obiettivi Accordo di Parigi, European Green Deal) sono molto ambiziosi. Puntano ad una progressiva e completa decarbonizzazione del sistema (‘Net-Zero’) e a rafforzare l’adozione di soluzioni di economia circolare, per proteggere la natura e le biodiversità e garantire un sistema alimentare equo, sano e rispettoso dell’ambiente.
Questa transizione rappresenta un’opportunità unica per l’Italia, ed il percorso da intraprendere dovrà essere specifico per il Paese in quanto l’Italia:
- Ha un patrimonio unico da proteggere: un ecosistema naturale, agricolo e di biodiversità di valore inestimabile, che rappresentano l’elemento distintivo dell’identità, cultura, storia, e dello sviluppo economico presente e futuro
- É maggiormente esposta a rischi climatici rispetto ad altri Paesi data la configurazione geografica, le specifiche del territorio, e gli abusi ecologici che si sono verificati nel tempo
- Può trarre maggior vantaggio e più rapidamente rispetto ad altri Paesi dalla transizione, data la relativa scarsità di risorse tradizionali (es., petrolio e gas naturale) e l’abbondanza di alcune risorse rinnovabili (es., il Sud può vantare sino al 30-40 per cento in più di irraggiamento rispetto alla media europea, rendendo i costi della generazione solare potenzialmente più bassi)
M2C1 – ECONOMIA CIRCOLARE E AGRICOLTURA SOSTENIBILE
La Componente 1 della Missione 2 ha come obbietti:
- Miglioramento della capacità di gestione efficiente e sostenibile dei rifiuti e avanzamento del paradigma dell’economia circolare
- Sviluppo di una filiera agroalimentare sostenibile, migliorando le prestazioni ambientali e la competitività delle aziende agricole
- Sviluppo di progetti integrati (circolarità,mobilità, rinnovabili) su isole e comunità
QUADRO DELLE MISURE E RISORSE (MILIARDI DI EURO):
Ambiti di intervento/Misure | Totale |
1. Migliorare la capacità di gestione efficiente e sostenibile dei rifiuti e il paradigma dell’economia circolare | 2,10 |
Investimento 1.1: Realizzazione nuovi impianti di gestione rifiuti e ammodernamento di impianti esistenti | 1,50 |
Riforma 1.1: Strategia nazionale per l’economia circolare | |
Riforma 1.2: Programma nazionale per la gestione dei rifiuti | |
Riforma 1.3: Supporto tecnico alle autorità locali | |
2. Sviluppare una filiera agroalimentare sostenibile | 2,80 |
Investimento 2.1: Sviluppo logistica per i settori agroalimentare, pesca e acquacoltura, silvicoltura, floricoltura e vivaismo | 0,80 |
Investimento 2.2: Parco Agrisolare | 1,50 |
Investimento 2.3: Innovazione e meccanizzazione nel settore agricolo ed alimentare | 0,50 |
3. Sviluppare progetti integrati | 0,37 |
Investimento 3.1: Isole verdi | 0,20 |
Investimento 3.2: Green communities | 0,14 |
Investimento 3.3: Cultura e consapevolezza su temi e sfide ambientali | 0,03 |
Investimento 1.2: Progetti “faro” di economia circolare
La misura intende potenziare la rete di raccolta differenziata e degli impianti di trattamento/riciclo contribuendo al raggiungimento dei seguenti target di: 55 per cento di riciclo di rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE); 85 per cento di riciclo nell’industria della carta e del cartone; 65 per cento di riciclo dei rifiuti plastici (attraverso riciclaggio meccanico, chimico, “Plastic Hubs”); 100 per cento recupero nel settore tessile tramite “Textile Hubs”.
Riforma 1.1: Strategia nazionale per l’economia circolare
Coerentemente con il piano d’azione per l’economia circolare e il quadro normativo dell’UE è in corso di revisione e aggiornamento la strategia esistente (2017). La nuova strategia nazionale per l’economia circolare, che verrà adottata entro giugno 2022, integrerà nelle aree di intervento l’ecodesign, eco prodotti, blue economy, bioeconomia, materie prime critiche, e si focalizzerà su strumenti, indicatori e sistemi di monitoraggio per valutare i progressi nel raggiungimento degli obiettivi prefissati. Della strategia nazionale farà parte anche il nuovo sistema di tracciabilità che consentirà anche di supportare gli organi di controllo e le forze dell’ordine nella prevenzione e repressione.
Investimento 2.1: Sviluppo logistica per i settori agroalimentare, pesca e acquacoltura, silvicoltura, floricoltura e vivaismo
Il piano logistico mira a migliorare la sostenibilità tramite: i) riduzione dell’’impatto ambientale del sistema dei trasporti nel settore agroalimentare, intervenendo sul traffico delle zone più congestionate; ii) miglioramento della capacità di stoccaggio delle materie prime, al fine di preservare la differenziazione dei prodotti per qualità, sostenibilità, tracciabilità e caratteristiche produttive; iii) potenziamento della capacità di esportazione delle PMI agroalimentare italiane; iv) miglioramento dell’accessibilità ai villaggi merci e ai servizi hub, e della capacità logistica dei mercati all’ingrosso; v) digitalizzazione della logistica; vi) garanzia di tracciabilità dei prodotti; vii) Riduzione degli sprechi alimentari.
Investimento 2.2: Parco Agrisolare
L’intervento proposto mira a raggiungere gli obiettivi di ammodernamento e utilizzo di tetti di edifici ad uso produttivo nei settori agricolo, zootecnico e agroindustriale per la produzione di energia rinnovabile, aumentando così la sostenibilità, la resilienza, la transizione verde e l’efficienza energetica del settore e contribuire al benessere degli animali.
Investimento 2.3: Innovazione e meccanizzazione nel settore agricolo e alimentare
Il progetto mira a sostenere attraverso contributi in conto capitale l’ammodernamento dei macchinari agricoli che permettano l’introduzione di tecniche di agricoltura di precisione (es. riduzione di utilizzo pesticidi del 25-40 per cento a seconda dei casi applicativi) e l’utilizzo di tecnologie di agricoltura 4.0, nonché l’ammodernamento del parco automezzi al fine di ridurre le emissioni (-95 per cento passando da Euro 1, circa 80 per cento del parco attuale, a Euro 5).
M2C2 – ENERGIA RINNOVABILE, IDROGENO, RETE E MOBILITA’ SOSTENIBILE
Gli obiettivi della componete 2 della missione 2 sono:
- Incremento della quota di energia prodotta da fonti di energia rinnovabile (FER) nel sistema, in linea con gli obiettivi europei e nazionali di decarbonizzazione
- Potenziamento e digitalizzazione delle infrastrutture di rete per accogliere l’aumento di produzione da FER e aumentarne la resilienza a fenomeni climatici estremi
- Promozione della produzione, distribuzione e degli usi finali dell’idrogeno, in linea con le strategie comunitarie e nazionali
- Sviluppodi un trasporto locale più sostenibile, non solo ai fini della decarbonizzazione ma anche come leva di miglioramento complessivo della qualità della vita
- Sviluppo di una leadership internazionale industriale e di ricerca e sviluppo nelle principali filiere della transizione
Ambito di intervento/Misure | Totale |
1. Incrementare la quota di energia prodotta da fonti di energia rinnovabile | 5,90 |
Investimento 1.1: Sviluppo agro-voltaico | 1,10 |
Investimento 1.2: Promozione rinnovabili per le comunità energetiche e l’auto-consumo | 2,20 |
Investimento 1.3: Promozione impianti innovativi (incluso off-shore) | 0,68 |
Investimento 1.4: Sviluppo biometanto | 1,92 |
Riforma 1.1: Semplificaione delle procedure di autorizzazione per gli impianti rinnovabili offshore e onshore | |
Riforma 1.2: Nuova normativa per la promozione della produzione e del consumo di gas rinnovabile | |
2. Potenziare e digitalizzare le infrastrutture di rete | 4,11 |
Investimento 2.1: Rafforzamento smart grid | 3,61 |
Investimento 2.2: Interventi su resilienza climatica delle reti | 0,50 |
3. Promuovere la produzione, la distribuzione e gli usi finali dell’idrogeno | 3,19 |
Investimento 3.1: Produzione in aree industriali dismesse | 0,50 |
Investimento 3.2: Utilizzo dell’idrogeno in settori hard-to-abate | 2,00 |
Investimento 3.3: Sperimentazione dell’idrogeno per il trasporto stradale | 0,23 |
Investimento 3.4: Sperimentazione dell’idrogeno per il trasporto ferroviario | 0,30 |
Investimento 3.5: Ricerca e sviluppo sull’idrogeno | 0,16 |
Riforma 3.1: Semplificazione amministrativa e riduzione degli ostacoli normativi alla diffusione dell’idrogeno | |
Riforma 3.2: Misure volte a promuovere la competitività dell’idrogeno | |
4. Sviluppare un trasporto locale più sostenibile | 8,58 |
Investimento 4.1: Rafforzamento mobilità ciclistica | 0,60 |
Investimento 4.2: Sviluppo trasporto rapido di massa | 3,60 |
Investimento 4.3: Sviluppo infrastrutture di ricarica elettrica | 0,74 |
Investimento 4.4: Rinnovo flotte bus e treni verdi | 3,64 |
Riforma 4.1: Procedure più rapide per la valutazione dei progetti nel settore dei sistemi di trasporto pubblico locale con impianti fissi e nel settore del trasporto rapido di massa | |
5. Sviluppare una leadership internazionale industriale e di ricerca e sviluppo nelle principali filiere della transizione | 2,00 |
Investimento 5.1: Rinnovabili e batterie | 1,00 |
Investimento 5.2: Idrogeno | 0,45 |
Investimento 5.3: Bus elettrici | 0,30 |
Investimento 5.4: Supporto a start-up e venture capital attivi nella transizione ecologica | 0,25 |
Investimento 1.4: Sviluppo biometano
La linea di investimento si pone l’obiettivo di: i) riconvertire e migliorare l’efficienza degli impianti biogas agricoli esistenti verso la produzione totale o parziale di biometano da utilizzare sia nel settore del riscaldamento e raffrescamento industriale e residenziale sia nei settori terziario e dei trasporti; ii) supportare la realizzazione di nuovi impianti per la produzione di biometano (attraverso un contributo del 40 per cento dell’investimento), sempre con le stesse destinazioni; iii) promuovere la diffusione di pratiche ecologiche nella fase di produzione del biogas (siti di lavorazione minima del suolo, sistemi innovativi a basse emissioni per la distribuzione del digestato) per ridurre l’uso di fertilizzanti sintetici e aumentare l’approvvigionamento di materia organica nei suoli, e creare poli consortili per il trattamento centralizzato di digestati ed effluenti con produzione di fertilizzanti di origine organica; iv) promuovere la sostituzione di veicoli meccanici obsoleti e a bassa efficienza con veicoli alimentati a metano/biometano; v) migliorare l’efficienza in termini di utilizzo di calore e riduzione delle emissioni di impianti agricoli di piccola scala esistenti per i quali non è possibile accedere alle misure di riconversione.
Da segnalare:
Il completamento del meccanismo di sostegno FER anche per tecnologie non mature e l‘estensione del periodo di svolgimento dell’asta (anche per tenere conto del rallentamento causato dal periodo di emergenza sanitaria), mantenendo i principi dell’accesso competitivo;
Investimento 5.1: Rinnovabili e batterie
L’intervento è finalizzato a potenziare le filiere in Italia nei settori fotovoltaico, eolico, batterie per il settore dei trasporti e per il settore elettrico con sviluppo di: i) nuovi posti di lavoro, ii) investimenti in infrastrutture industriali high-tech e automazione, R&D, brevetti e innovazione; iii) capitale umano, con nuove capacità e competenze.
Investimento 5.2: Idrogeno
Obiettivi dell’intervento includono: i) consolidare e creare competenze proprietarie, attraverso R&S in forte sinergia con Fornitori esterni; ii) creare una catena europea nella produzione e utilizzo di idrogeno.
Investimento 5.4: Supporto a start-up e venture capital attivi nella transizione ecologica
L’obiettivo dell’intervento è quindi di incoraggiare e stimolare la crescita di un ecosistema di innovazione, con focus particolare sui settori della transizione verde (es. rinnovabili, mobilità sostenibile, efficienza energetica, economia circolare, trattamento rifiuti, batterie, etc.), tramite investimenti di venture capital diretti e indiretti.
M2C3 – EFFICIENZA ENERGETICA E RIQUALIFICAZIONE DEGLI EDIFICI
Obiettivi generali:
- Aumento dell’efficientamento energetico del parco immobiliare pubblico e privato
- Stimolo agli investimenti locali, creazione di posti di lavoro, promozione della resilienza sociale ed integrazione delle energie rinnovabili
Ambiti di intervento/Misure | Totale |
1. Efficientamento energetico edifici pubblici | 1,21 |
Investimento 1.1: Piano di sostituzione di edifici scolastici e di riqualificazione energetica | 0,80 |
Investimento 1.2: Efficientamento degli edifici giudiziari | 0,41 |
Riforma 1.1: Semplificazione e accelerazione delle procedure per la realizzazione i interventi per l’efficientamento energetico | |
2. Efficientamento energetico e sismico edilizia residenziale privata e pubblica | 13,95 |
Investimento 2.1: Ecobonus e Sismabonus fino al 110% per l’efficienza energetica e la sicurezza degli edifici. | 13,95 |
3. Sistemi di teleriscaldamento | 0,20 |
Investimento 3.1: Sviluppo di sistemi di teleriscaldamento | 0,20 |
Investimento 2.1: Ecobonus e Sismabonus fino al 110 per cento per l’efficienza energetica e la sicurezza degli edifici
Gli investimenti consentiranno la ristrutturazione di oltre 100.000 edifici a regime, per una superficie totale riqualificata di oltre 36 milioni di mq. Il risparmio energetico atteso dal supebonus è di circa 191 Ktep/anno con una riduzione delle emissioni di gas serra di circa 667 KtonCO2/anno.
E’ utile ricordare che l’ECOBONUS è disponibile anche per le aziende.
M2C4 – TUTELA DEL TERRITORIO E DELLA RISORSA IDRICA
Obiettivi generali:
- Rafforzamento della capacità previsionale degli effetti del cambiamento climatico tramite sistemi avanzati ed integrati di monitoraggio e analisi
- Prevenzione e contrasto delle conseguenze del cambiamento climatico sui fenomeni di dissesto idrogeologico e sulla vulnerabilità del territorio
- Salvaguardia della qualità dell’aria e della biodiversità del territorio attraverso la tutela delle aree verdi, del suolo e delle aree marine
- Garanzia della sicurezza dell’approvvigionamento e gestione sostenibile ed efficiente delle risorse idriche lungo l’intero ciclo
Ambiti di intervento/Misure | Totale |
1. Rafforzare la capacità previsionale degli effetti del cambiamento climatico | 0,50 |
Investimento 1.1: Realizzazione di un sistema avanzato ed integrato di monitoraggio e previsione | 0,50 |
2. Prevenire e contrastare gli effetti dei cambiamenti climatici sui fenomeni di dissesto idrogeologico e sulla vulnerabilità del territorio | 8,49 |
Investimento 2.1: Misure per la gestione del rischio di alluvione e per la riduzione del rischio idrogeologico | 2,49 |
Investimento 2.2: Interventi per la resilienza, la valorizzazione del territorio e l’efficienza energetica dei Comuni | 6,00 |
Riforma 2.1: Semplificazione e accelerazione delle procedure per l’attuazione degli interventi contro il dissesto idrogeologico | |
3. Salvaguardare la qualità dell’aria e la biodiversità del territorio attraverso la tutela delle aree verdi, del suolo e delle aree marine | 1,69 |
Investimento 3.1: Tutela e valorizzazione del verde urbano ed extraurbano | 0,33 |
Investimento 3.2: Digitalizzazione dei parchi nazionali | 0,10 |
Investimento 3.3: Rinaturazione dell’area del Po | 0,36 |
Investimento 3.4: Bonifica dei siti orfani | 0,50 |
Investimento 3.5: Ripristino e tutela dei fondali e degli habitat marini | 0,40 |
Riforma 3.1: Adozione di programmi nazionali di controllo dell’inquinamento atmosferico | |
4. Garantire la gestione sostenibile delle risorse idriche lungo l’intero ciclo e il miglioramento della qualità ambientale delle acque interne e marittime | 4,38 |
Investimento 4.1: Investimenti in infrastrutture idriche primarie per la sicurezza dell’approvvigionamento idrico | 2,00 |
Investimento 4.2: Riduzione delle perdite nelle reti di distribuzione dell’acqua, compresa la digitalizzazione e il monitoraggio delle reti | 0,90 |
Investimento 4.3: Investimenti nella resilienza dell’agrosistema irriguo per una migliore gestione delle risorse idriche | 0,88 |
Investimento 4.4.: Investimenti in fognatura e depurazione | 0,60 |
Riforma 4.1: Semplificazione normativa e rafforzamento della governace per la realizzazione degli investimenti nelle infrastrutture di approvvigionamento idrico | |
Riforma 4.2: Misure per garantire la piena capacità gestionale per i servizi idrici integrati |
MISSIONE 3: INFRASTRUTTURE PER UNA MOBILITÀ SOSTENIBILE
La missione mira a rendere, entro il 2026, il sistema infrastrutturale più moderno, digitale e sostenibile, in grado di rispondere alla sfida della decarbonizzazione indicata dall’Unione Europea con le strategie connesse allo European Green Deal (in particolare la “strategia per la mobilità intelligente e sostenibile”, pubblicata il 9 Dicembre 2020) e di raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile individuati dall’agenda 2030 delle Nazioni Unite.
M3C1 – INVESTIMENTI SULLA RETE FERROVIARIA
Obiettivi generali:
- Decarbonizzazione e riduzione delle emissioni attraverso il trasferimento del traffico passeggeri e merci dalla strada alla ferrovia
- Aumento della connettività e della coesione territoriale attraverso la riduzione dei tempi di viaggio
- Digitalizzazione delle reti di trasporto
- Aumento della competitività dei sistemi produttivi, in particolare del Sud, attraverso il miglioramento dei collegamenti ferroviari
Ambiti di intervento/Misure | Totale |
1. Investimenti sulla rete ferroviaria | 24,77 |
Riforma 1.1: Accelerazione dell’iter di approvazione del contratto tra MIMSe RFI | |
Riforma 1.2: Accelerazione dell’iter di approvazione dei progetti ferroviari | |
Investimento 1.1: Collegamenti ferroviari ad Alta Velocità verso il SUd per passeggeri e merci | 4,64 |
Investimento 1.2: Linee ad Alta Velocità nel Nord che collegano all’Europa | 8,57 |
Investimento 1.3: Connessioni diagonali | 1,58 |
Investimento 1.4: Sviluppo del sistema europeo di gestione del trasporto ferroviario (ERTMS) | 2,97 |
Investimento 1.5: Potenziamento dei nodi ferroviari metropolitani e dei collegamenti nazionali chiave | 2,97 |
Investimento 1.6: Potenziamento delle linee regionali | 0,94 |
Investimento 1.7: Potenziamento, elettrificazione e aumento della resilienza delle ferrovie nel Sud | 2,40 |
Investimento 1.8: Miglioramento delle stazioni ferroviarie nel Sud | 0,70 |
2. Sicurezza stradale 4.0 | |
Riforma 2.1: Trasferimento della titolarità delle opere d’arte (ponti, viadotti e cavalcavia) relative alle strade di secondo livello ai titolari delle strade di primo livello (autostrade e strade extraurbane principali) | |
Riforma 2.2: Attuazione delle linee guida per la classificazione e gestione del rischio, la valutazione della sicurezza e il monitoraggio dei ponti esistenti (D.M. 578 del 17 dicembre 2020) |
M3C2 – INTERMODALITA’ E LOGISTICA INTEGRATA
Obiettivi generali:
- Potenziamento della competitività del sistema portuale italiano in una dimensione di sostenibilità e sviluppo delle infrastrutture intermodali sulla base di una pianificazione integrata
- Miglioramento della sostenibilità ambientale, resilienza ai cambiamenti climatici ed efficientamento energetico dei porti
- Digitalizzazione della catena logistica e del traffico aereo
- Riduzione delle emissioni connesse all’attività di movimentazione delle merci
Ambiti di intervento/Misure | Totale |
1. Sviluppo del sistema portuale | 0,27 |
Riforma 1.1: Semplificazione delle procedure per il processo di pianificazione strategica | |
Riforma 1.2: Attuazione del regolamento che definisce l’aggiudicazione competitiva delle concessioni nelle aree portuali | |
Riforma 1.3: Semplificare le procedure di autorizzazione per gli impianti cold ironing | |
Investimento 1.1: Interventi per la sostenibilità ambientale dei porti (Green Ports) | 0,27 |
2. Intermodalità e logistica integrata | 0,36 |
Riforma 2.1: Semplificazione delle transazione di importazione/esportazione attraverso l’effettiva implementazione dello Sportello Unico dei Controlli | |
Riforma 2.2: Interoperabilità della piattaforma logistica nazionale (PLN) per la rete dei porti, al fine di introdurre la digitalizzazione dei servizi di trasporto passeggeri e merci | |
Riforma 2.3: Semplificazione delle procedure logistiche e digitalizzazione dei documenti, con particolare riferimento all’adozione della CMR elettronica, alla modernizzazione della normativa sulla spedizione delle merci, all’individuazione dei laboratori di analisi accreditati per il controllo delle merci | |
Investimento 2.1: Digitalizzazione della catena logistica | 0,25 |
Investimento 2.2: Innovazione digitale dei sistemi aeroportuali | 0,11 |
MISSIONE 4: ISTRUZIONE E RICERCA
La Missione 4 mira a rafforzare le condizioni per lo sviluppo di una economia ad alta intensità di conoscenza, di competitività e di resilienza, partendo dal riconoscimento delle criticità del nostro sistema di istruzione, formazione e ricerca.
M4C1: POTENZIAMENTO DELL’OFFERTA DEI SERVIZI DI ISTRUZIONE: DAGLI ASILI NIDO ALLE UNIVERSITÀ
Obbiettivi generali:
- Aumentare significativamente l’offerta di posti negli asili nido e nelle scuole dell’infanzia e l’offerta del tempo pieno nella scuola primaria
- Consolidare e rendere generale l’uso dei test PISA/INVALSI
- Ridurre gradualmente i tassi di abbandono scolastico nella scuola secondaria
- Incrementare il numero di iscritti e di diplomati negli ITS, riformandone la missione
- Rivedere l’organizzazione e innovare il sistema dell’istruzione
- Favorire l’accesso all’Università, rendere più rapido il passaggio al mondo del lavoro e rafforzare gli strumenti di orinetamento nella scelta del percorso universitario
- Riformare i processi di reclutamento e di formazione degli insegnanti
- Ampliare le competenze scientifiche, tecnologiche e linguistiche degli studenti, degli insegnanti e dei docenti, con particolare attenzione alla capacità di comunicare e risolvere problemi
- Riformare e aumentare i dottorati di ricerca, garantendo una valutazione continua della loro qualità
Ambiti di intervento/misure | Totale |
1. Miglioramento qualitativo e ampliamento quantitativo dei servizi di istruzione e formazione | 10,57 |
Investimento 1.1: Piano per asili nido e scuole dell’infanzia e servizi di educazione e cura per la prima infanzia | 4,60 |
Investimento 1.2: Piano di estensione del tempo pieno e mense | 0,96 |
Investimento 1.3: Potenziamento infrastrutture per lo sport a scuola | 0,30 |
Investimento 1.4: Intervento straordinario finalizzato alla riduzione dei divari territoriali e dei cicli della scuola secondaria | 1,50 |
Riforma 1.1: Riforma degli istituti tecnici e professionali | |
Riforma 1.2: Riforma del sistema ITS | |
Investimento 1.5: Sviluppo del sistema di formazione professionale terziaria (ITS) | 1,50 |
Riforma 1.3: Riforma dell’organizzazione del sistema scolastico | |
Riforma 1.4: Riforma del sistema di orientamento | |
Investimento 1.6: Orientamento attivo nella transizione scuola – Università | 0,25 |
Riforma 1.7: Alloggi per gli studenti e riforma della legislazione sugli alloggi per studenti | 0,96 |
Investimento 1.7: Borse di studio per l’accesso all’università | 0,50 |
Riforma 1.5: Riforma delle classi di laurea | |
Riforma 1.6: Riforma delle lauree abilitanti per determinate professioni | |
2. Miglioramento dei processi di reclutamento e di formazione degli insegnanti | 0,83 |
Riforma 2.1: Riforma del sistema di reclutamento dei docenti | |
Riforma 2.2: Scuola di Alta Formazione e formazione obbligatoria per i dirigenti scolastici, docenti e personale tecnico-amministrativo | 0,03 |
Investimento 2.1: Didattica digitale integrata e formazione sulla transizione digitale del personale scolastico | 0,80 |
3. Ampliamento delle competenze e potenziamento delle infrastrutture | 7,60 |
Investimento 3.1: Nuove competenze e nuovi linguaggi | 1,10 |
Investimento 3.2: Scuola 4.0 – scuole innovative, nuove aule didattiche e laboratori | 2,10 |
Investimento 3.3: Piano di messa in sicurezza e riqualificazione dell’edilizia scolastica | 3,90 |
Investimento 3.4: Didattica e competenze univarsitarie avanzate | 0,50 |
4. Riforma e potenziamento dei dottorati | 0,43 |
Riforma 4.1: Riforma dei dottorati | |
Investimento 4.1: Estensione del numero di dottorati di ricerca e dottorati innovativi per la pubblica amministrazione e il patrimonio culturale | 0,43 |
M4C2: DALLA RICERCA ALL’IMPRESA
Obiettivi generali:
- Rafforzare la ricerca e favorire la diffusione di modelli innovativi per la ricerca di base e applicata condotta in sinergia tra università e imprese
- Sostenere i processi per l’innovazione e il trasferimento tecnologico
- Potenziare le infrastrutture di ricerca, il capitale e le competenze di supporto all’innovazione
Ambiti di intervento/ Misure | Totale |
1. Rafforzamento della ricerca e diffusione di modelli innovativi per la ricerca di base e applicata condotta in sinergia tra università e imprese | 6,91 |
Riforma 1.1: Attuazione di misure di sostegno alla R&S per promuovere la semplificazione e la mobilità | |
Investimento 1.1: Fondo per il Prognamma NAzionale Ricerca (PNR) e progetti di Ricerca di Significativo Interesse Nazionale (PRIN) | 1,80 |
Investimento 1.2: Finanziamento di progetti presentati da giovani ricercatori | 0,60 |
Investimento 1.2: Partenariati allargati estesi a Università, centri di ricerca, imprese e finanziamento progetti di ricerca di base | 1,61 |
Investimento 1.4: Potenziamento strutture di ricerca e creazione di “campioni nazionali” di R&S su alcune Key Enabling Tecnologies | 1,60 |
Investimento 1.5: Creazione e rafforzamento di “ecosistemi dell’innovazione”, costruzione di “leader territoriali di R&S” | 1,30 |
2. Sostegno ai processi di innovazione e trasferimento tecnologico | 2,05 |
Investimento 2.1: IPCEI | 1,50 |
Investimento 2.2: Partenariati Hrizon Europe | 0,20 |
Investimento 2.3: Potenziamento ed estensione tematica e territoriale dei centri di trasferimento tecnologico per segmenti di industria | 0,35 |
3. Potenziamento delle condizioni di supporto alla ricerca e all’innovazione | 2,48 |
Investimento 3.1: Fondo per la realizzazione di un sistema integrato di infrastrutture di ricerca e innovazione | 1,58 |
Investimento 3.2: Finanziamento di Start-up | 0,30 |
Investimento 3.3: Introduzione di dottorati innovativi che rispondono ai fabbisogni di innovazione delle imprese e promuovono l’assunzione dei ricercatori dalle imprese | 0,60 |
La componente mira a sostenere gli investimenti in R&S, a promuovere l’innovazione e la diffusione delle tecnologie, a rafforzare le competenze, favorendo la transizione verso una economia basata sulla conoscenza. Le tre linee d’intervento previste coprono l’intera filiera del processo di ricerca e innovazione, dalla ricerca di base al trasferimento tecnologico, con misure che si differenziano sia per il grado di eterogeneità dei network tra Università, centri/enti di ricerca e imprese sia per il grado di maturità tecnologica o TRL (Technology Readiness Level).
Investimento 1.1: Fondo per il Programma Nazionale Ricerca (PNR) e progetti di Ricerca di Significativo Interesse Nazionale (PRIN)
Il Fondo è finalizzato a rafforzare le misure di sostegno alla ricerca scientifica indicate nel Programma Nazionale per la Ricerca (PNR) 2021–2027 per garantire l’attuazione delle linee strategiche nel campo della ricerca scientifica. Le principali aree di intervento del PNR riflettono i sei cluster del Programma quadro europeo di ricerca e innovazione 2021-2027: i) salute; ii) cultura umanistica, creatività, trasformazioni sociali, una società dell’inclusione; iii) sicurezza per i sistemi sociali; iv) digitale, industria, aerospaziale; v) clima, energia, mobilità sostenibile; vi) prodotti alimentari, bioeconomia, risorse naturali, agricoltura, ambiente.
Investimento 1.2: Finanziamento di progetti presentati da giovani ricercatori
L’investimento ha l’obiettivo di offrire nuove opportunità dedicate ai giovani ricercatori, al fine di trattenerli all’interno del sistema economico italiano.
Investimento 1.3: Partenariati allargati estesi a Università, centri di ricerca, imprese e finanziamento progetti di ricerca di base
L’investimento, implementato dal MUR, mira a finanziare fino a un massimo di 15 programmi di ricerca e innovazione, realizzati da partenariati allargati a Università, centri di ricerca e imprese. I programmi verranno selezionati sulla base della rispondenza a tre criteri: i) adesione agli obiettivi e alle priorità del PNR, ii) livello di TRL e di SRL (Society Readiness Level) e iii) coerenza con i programmi europei (come, ad esempio, il programma KIC promosso dall’EIT).
Investimento 1.4: Potenziamento strutture di ricerca e creazione di “campioni nazionali di R&S” su alcune Key Enabling Technologies
Questa misura mira al finanziamento della creazione di centri di ricerca nazionale, selezionati con procedure competitive, che siano in grado di raggiungere, attraverso la collaborazione di Università, centri di ricerca e imprese, una soglia critica di capacità di ricerca e innovazione.
Ad oggi sono stati individuati un insieme di potenziali centri nazionali su alcune tematiche (simulazione avanzata e big data, ambiente ed energia, quantum computing, biopharma, agritech, fintech, tecnologie per la transizione digitale industriale, mobilità sostenibile, tecnologie applicate e patrimonio culturale, tecnologie per la biodiversità) ma la scelta effettiva avverrà sulla base di bandi competitivi a cui potranno partecipare consorzi nazionali guidati da un soggetto leader coordinatore, anche tenendo conto della mappatura precedente.
La struttura dei centri dovrà essere del tipo “hub and spoke”, con le funzioni amministrative centralizzate e quelle di ricerca parzialmente decentralizzate, secondo le competenze delle istituzioni di ricerca parti del consorzio. Il coinvolgimento degli “spoke” e delle imprese private avverrà attraverso accordi specifici di utilizzo delle infrastrutture di ricerca. Elementi essenziali di ogni centro nazionale saranno a) la creazione e il rinnovamento di rilevanti strutture di ricerca b) il coinvolgimento di soggetti privati nella realizzazione e attuazione dei progetti di ricerca c) il supporto alle start-up e alla generazione di spin off. La selezione dovrebbe avvenire con appositi bandi, il primo dei quali verrà emanato entro l’inizio del 2022. La scelta fra le proposte che parteciperanno ai bandi avverrà con modalità analoghe a quelle adottate dall’ European Innovation Council.
Investimento 1.5: Creazione e rafforzamento di “ecosistemi dell’innovazione”, costruzione di “leader territoriali di R&S“
Gli ecosistemi dell’innovazione sono luoghi di contaminazione e collaborazione tra Università, centri di ricerca, società e istituzioni locali che hanno finalità di formazione di alto livello, innovazione e ricerca applicata definite sulla base delle vocazioni territoriali. Essi si sono diffusi nel nostro Paese negli ultimi anni e rappresentano un modello innovativo di innovazione economica e sociale.
I progetti dovranno presentare in misura significativa i seguenti elementi: a) attività formative innovative condotte in sinergia dalle Università e dalle imprese e finalizzate a ridurre il mismatch tra competenze richieste dalle imprese e competenze fornite dalle università, nonché dottorati industriali; b) attività di ricerca condotte e/o infrastrutture di ricerca realizzate congiuntamente dalle Università e dalle imprese, in particolare le PMI, operanti sul territorio; c) supporto alle start-up; d) coinvolgimento delle comunità locale sulle tematiche dell’innovazione e della sostenibilità.
Investimento 2.1: IPCEI
L’obiettivo della misura è di integrare l’attuale fondo IPCEI, di cui all’art. 1 comma 232 della legge di bilancio per il 2020, con risorse aggiuntive che consentiranno di finanziare nuovi progetti, nati su piattaforme europee e inseriti nelle sei filiere del valore europee strategiche e che consentono di riunire conoscenze, competenze, risorse finanziarie e attori economici di tutta l’Unione, favorendo la collaborazione tra settore pubblico e privato.
La misura, attuata dal MiSE, prevede il sostegno pubblico (tramite incentivi) alla partecipazione delle imprese italiane alle catene strategiche del valore attraverso il finanziamento di progetti di notevole rilevanza per lo sviluppo produttivo e tecnologico del Paese.
Investimento 2.2: Partenariati – Horizon Europe
L’obiettivo della misura è quello di sostenere progetti di ricerca, sviluppo e innovazione, individuati con specifici bandi per la partecipazione ai partenariati per la ricerca e l’innovazione (European Partnerships) nel quadro del programma Horizon Europe. Tali iniziative transnazionali di ricerca possono rappresentare un importante volano di sviluppo della R&I su temi strategici per il rilancio e la crescita del Paese. In particolare, il sostegno si focalizzerà sui seguenti partenariati: 1) High Performance Computing, 2) Key digital technologies, 3) Clean energy transition; 4) Blue oceans – A climate neutral, sustainable and productive Blue economy; 5) Innovative SMEs.
La misura, attuata dal MiSE, consentirà di dare continuità a iniziative realizzate attraverso il Fondo per la crescita sostenibile (FCS), abilitando sinergie tra livelli di governo e fonti finanziarie diverse. La misura è destinata alle imprese (di qualsiasi dimensione) e Centri di ricerca. Si stima una considerevole partecipazione da parte del mondo imprenditoriale (+194 imprese coinvolte) e un conseguente aumento degli investimenti privati in R&S per un target da raggiungere al 2026 pari a 286 milioni di euro, rispetto ai 23 milioni di euro attualmente monitorati per questi interventi.
Investimento 2.3: Potenziamento ed estensione tematica e territoriale dei centri di trasferimento tecnologico per segmenti di industria
Il sistema di trasferimento tecnologico in Italia mostra ancora importanti aree di miglioramento, tra cui: la bassa propensione a cooperare fra imprese e università e centri di ricerca; la scarsa attrattività dei centri esistenti; la frammentazione del sistema e la presenza di troppi attori senza una missione chiara e uno scopo definito; e, infine, la mancanza di una governance chiara.
L’obiettivo della misura, implementata dal MiSE, consiste nel sostenere, anche attraverso un processo di riorganizzazione e razionalizzazione, una rete di 60 centri (Centri di Competenza, Digital Innovation Hub, Punti di Innovazione Digitale) incaricati dello sviluppo progettualità, dell’erogazione alle imprese di servizi tecnologici avanzati e servizi innovativi e qualificanti di trasferimento tecnologico.
Investimento 3.1: Fondo per la realizzazione di un sistema integrato di infrastrutture di ricerca e innovazione
Il fondo mira a facilitare l’osmosi tra la conoscenza scientifica generata in infrastrutture di ricerca di alta qualità e il settore economico, favorendo l’innovazione. A tale scopo la misura, implementata dal MUR, sostiene la creazione di infrastrutture di ricerca e innovazione che colleghino il settore industriale con quello accademico.
Investimento 3.2: Finanziamento di start-up
La misura è finalizzata ad integrare le risorse del Fondo Nazionale per l’Innovazione, lo strumento gestito da Cassa Depositi e Prestiti per sostenere lo sviluppo del Venture Capital in Italia. Attraverso questa iniziativa, implementata dal MiSE, sarà possibile ampliare la platea di imprese innovative beneficiarie del Fondo, finanziando investimenti privati in grado di generare impatti positivi e valore aggiunto sia nel campo della ricerca sia sull’economia nazionale.
Investimento 3.3: Introduzione di dottorati innovativi che rispondono ai fabbisogni di innovazione delle imprese e promuovono l’assunzione dei ricercatori dalle imprese
L’obiettivo della misura consiste nel potenziamento delle competenze di alto profilo, in modo particolare nelle aree delle Key Enabling Technologies, attraverso:
• L’istituzione di programmi di dottorato dedicati, con il contributo e il coinvolgimento delle imprese
• Incentivi all’assunzione di ricercatori precari junior da parte delle imprese
È, inoltre, prevista, la creazione di un hub finalizzato alla valorizzazione economica della ricerca prodotta dai dottorati industriali, favorendo la creazione di spin-off.
MISSIONE 5: INCLUSIONE E COESIONE
Questa missione ha un ruolo di grande rilievo nel perseguimento degli obiettivi, trasversali a tutto il PNRR, di sostegno all’empowerment femminile e al contrasto alle discriminazioni di genere, di incremento delle prospettive occupazionali dei giovani, di riequilibrio territoriale e sviluppo del Mezzogiorno e delle aree interne.
Per porre rimedio agli scarsi investimenti nelle competenze, e al conseguente rallentamento della transizione verso un’economia basata sulla conoscenza, sono previsti investimenti in attività di upskilling, reskilling e life-long learning, che mirano a far ripartire la crescita della produttività o migliorare la competitività delle PMI e delle microimprese italiane.
M5C1: POLITICHE PER IL LAVORO
Obiettivi generali:
- Potenziare le politiche attive del mercato del lavoro (ALMPs) e la formazione professionale: Sostenere l’occupabilità di lavoratori in transizione e disoccupati, mediante l’ampliamento delle misure di politica attiva del lavoro, nell’ambito del nuovo “Programma Nazionale per la Garanzia Occupabilità dei Lavoratori (GOL)”, e promuovere la revisione della governance del sistema di formazione professionale in Italia, attraverso l’adozione del “Piano Nazionale Nuove Competenze”.
- Rafforzare Centri per l’Impiego (Public Employment Services – PES): Promuovere interventi di capacity building a supporto dei Centri per l’Impiego, con l’obiettivo di fornire servizi innovativi di politica attiva, anche finalizzati alla riqualificazione professionale (upskilling e reskilling), mediante il coinvolgimento di stakeholder pubblici e privati, aumentando la prossimità ai cittadini e favorendo la costruzione di reti tra i diversi servizi territoriali.
- Favorire la creazione di imprese femminili e l’introduzione della certificazione della parità di genere.
- Realizzare la piena emancipazione economica e sociale della donna nel mercato del lavoro, prevedendo una sistematizzazione e ristrutturazione degli attuali strumenti di sostegno, con una visione più aderente ai fabbisogni delle donne, attraverso una strategia integrata di investimenti di carattere finanziario e di servizi di supporto per la promozione dell’”imprenditorialità femminile”.
- L’introduzione di un sistema nazionale di certificazione della parità di genere mira ad affiancare le imprese nella riduzione dei divari nella crescita professionale delle donne e alla trasparenza salariale.
- Promuovere l’acquisizione di nuove competenze da parte delle nuove generazioni: favorire il matching tra il sistema di istruzione e formazione e il mercato del lavoro, mediante il rafforzamento del “Sistema Duale” e dell’istituto dell’apprendistato, e il potenziamento del “Servizio Civile Universale” per i giovani tra i 18 e i 28 anni
Ambiti di intervento/Misure | Totale |
1. Politiche attive del lavoro e sostegno all’occupazione | 6,01 |
Riforma 1.1: Politiche attive del lavoro e formazione | 4,40 |
Riforma 1.2: Piano nazionale per la lotta al lavoro sommerso | |
Investimento 1.1: Potenziamento dei Centri per l’Impiego | 0,60 |
Investimento 1.2: Creazione di imprese femminili | 0,40 |
Investimento 1.3: Sistema di certificazione della parità di genere | 0,01 |
Investimento 1.4: Sistema duale | 0,60 |
2. Servizio Civile Universale | 0,65 |
Investimento 2.1: Servizio civile universale | 0,65 |
Investimento 1.2: Creazione di imprese femminili
L’intervento si prefigge l’obiettivo di innalzare i livelli di partecipazione delle donne nel mercato del lavoro. In particolare, il progetto, attraverso una strategia integrata di investimenti di carattere finanziario e di servizi di supporto, è volto a:
• Promuovere l’imprenditoria femminile, sistematizzando e ridisegnando gli attuali strumenti di sostegno rispetto a una visione più aderente ai fabbisogni delle donne
• Sostenere la realizzazione di progetti aziendali innovativi per imprese già costituite e operanti a conduzione femminile o prevalente partecipazione femminile (digitalizzazione delle linee di produzione, passaggio all’energia verde, ecc.)
• Sostenere l’avvio di attività imprenditoriali femminili attraverso la definizione di un’offerta che sia in grado di venire incontro alle necessità delle donne in modo più puntuale (mentoring, supporto tecnico-gestionale, misure per la conciliazione vita-lavoro, ecc.)
• Creare un clima culturale favorevole ed emulativo attraverso azioni di comunicazione mirate che valorizzino l’imprenditorialità femminile, in particolare, presso scuole e università
Il progetto intende sistematizzare e ridisegnare gli attuali strumenti di sostegno all’avvio e alla realizzazione di progetti aziendali per imprese a conduzione femminile o prevalente partecipazione femminile. Dal punto di vista operativo sarà creato e messo a regime il “Fondo Impresa Donna” a sostegno dell’imprenditoria femminile che rafforzerà finanziariamente:
• Una serie di misure già esistenti lanciate per supportare l’imprenditoria, come NITO e Smart&Start (la prima misura supporta la creazione di piccole e medie imprese e auto imprenditoria, la seconda supporta start-up e PMI innovative) i cui schemi saranno modificati e calibrati per dedicare risorse specificatamente all’imprenditoria femminile
• Il nuovo Fondo per l’imprenditoria femminile (previsto dalla Legge di Bilancio 2021) le cui modalità attuative sono in corso di definizione
Investimento 1.3: Sistema di certificazione della parità di genere
Obiettivo del progetto è la definizione di un Sistema nazionale di certificazione della parità di genere che accompagni e incentivi le imprese ad adottare policy adeguate a ridurre il gap di genere in tutte le aree maggiormente “critiche” (opportunità di crescita in azienda, parità salariale a parità di mansioni, politiche di gestione delle differenze di genere, tutela della maternità).
M5C2: INFRASTRUTTURE SOCIALI, FAMIGLIE, COMUNITÀ E TERZO SETTORE
Obiettivi generali:
- Rafforzare il ruolo dei servizi sociali territoriali come strumento di resilienza, mirando alla definizione di modelli personalizzati per la cura delle famiglie, delle persone di minore età, degli adolescenti e degli anziani, così come delle persone con disabilità
- Migliorare il sistema di protezione e le azioni di inclusione a favore di persone in condizioni di estrema emarginazione (es. persone senza dimora) e di deprivazione abitativa attraverso una più ampia offerta di strutture e servizi anche temporanei
- Integrare politiche e investimenti nazionali per garantire un approccio multiplo che riguardi sia la disponibilità di case pubbliche e private più accessibili, sia la rigenerazione urbana e territoriale
- Riconoscere il ruolo dello sport nell’inclusione e integrazione sociale come strumento di contrasto alla marginalizzazione di soggetti e comunità locali
Ambiti di intervento/Misure | Totale |
1. Servizi sociali, disabilità e marginalità sociale | 1,45 |
Investimento 1.1: Sostegno alle persone vulnerabili e prevenzione dell’istituzionalizzazione degli anziani non autosufficienti | 0,50 |
Investimento 1.2: Percorsi di autonomia per persone con disabilità | 0,50 |
Investimento 1.3: Housing temporaneo e stazioni di posta | 0,45 |
Riforma 1.1: Legge quadro per le disabilità | |
Riforma 1.2: Sistema degli interventi in favore degli anziani non autosufficienti | |
2. Rigenerazione urbana e housing sociale | 9,02 |
Investimento 2.1: Investimenti in progetti di rigenerazione urbana, volti a ridurre situazioni di emarginazione e degrado sociale | 3,30 |
Investimento 2.2: Piani Urbani Integrati | 2,45 |
Investimento 2.3: Programma innovativo della qualità dell’abitare | 2,80 |
3. Sport e inclusione sociale | 0,70 |
Investimento 3.1: Sport ed inclusione sociale | 0,70 |
M5C3: INTERVENTI SPECIALI PER LA COESIONE TERRITORIALE
Obiettivi generali:
- Rafforzamento della Strategia nazionale per le aree interne, attraverso misure a supporto del miglioramento dei livelli e della qualità dei servizi scolastici, sanitari e sociali
- Valorizzazione economica e sociale dei beni confiscati alle mafie
- Potenziamento degli strumenti di contrasto alla dispersione scolastica e dei servizi socio-educativi ai minori
- Riattivazione dello sviluppo economico attraverso il miglioramento delle infrastrutture di servizio delle Aree ZES funzionali ad accrescere la competitività delle aziende presenti e l’attrattività degli investimenti
Ambiti di intervento/Misure | Totale |
Riforma 1: Rafforzamento delle Zone Economiche Speciali (ZES) | |
Investimento 1: Strategia nazionale per le aree interne | 0,83 |
Investimento 2: Valorizzazione dei beni confiscati alle mafie | 0,30 |
Investimento 3: Interventi socio-educativi strutturati per combattere la povertà educativa nel mezzogiorno a sostegno del Terzo Settore | 0,22 |
Investimento 4: Interventi per Zone Economiche Speciali (ZES) | 0,63 |
Riforma 1: Rafforzamento delle Zone Economiche Speciali (ZES)
Le Zone Economiche Speciali (ZES) sono regioni geografiche localizzate nel Mezzogiorno dotate di una
legislazione economica di vantaggio.
Ad oggi sono state istituite le seguenti ZES: Regione Campania; Regione Calabria; Ionica Interregionale
nelle regioni Puglia e Basilicata; Adriatica Interregionale nelle regioni Puglia e Molise; Sicilia occidentale;
Sicilia orientale; Regione Abruzzo. È in fase finale l’istituzione della ZES Regione Sardegna.
La riforma punta a semplificare il sistema di governance delle ZES e a favorire meccanismi in grado di
garantire la cantierabilità degli interventi in tempi rapidi, nonché a favorire l’insediamento di nuove
imprese.
Investimento 4: Interventi per le Zone Economiche Speciali (ZES)
Gli investimenti infrastrutturali proposti per il finanziamento del PNRR mirano ad assicurare un adeguato sviluppo dei collegamenti delle aree ZES con la rete nazionale dei trasporti, ed in particolare con le reti Trans Europee (TEN-T), al fine di rendere efficace l’attuazione delle ZES.
MISSIONE 6: SALUTE
La pandemia da Covid-19 ha confermato il valore universale della salute, la sua natura di bene pubblico fondamentale e la rilevanza macro-economica dei servizi sanitari pubblici. Nel complesso il Servizio Sanitario Nazionale (SSN) presenta esiti sanitari adeguati, un’elevata speranza di vita alla nascita nonostante la spesa sanitaria sul Pil risulti inferiore rispetto alla media UE.