Non manca giorno in cui non si senta parlare sulla stampa di fondi europei. Purtroppo come spesso accade in questi casi, quando cioè quando un fenomeno diventa famoso e diffuso al grande pubblico, le imprecisioni diventano sempre più rilevanti fino a perdere il collegamento con la realtà.
Ormai è diventato normale parlare di fondi europei, riferendosi implicitamente quando si parla di aziende ai fondi europei diretti.
Questi sono fondi gestiti direttamente dall’Europa senza cioè passare per stato o regioni.
Per capire di cosa effettivamente stiamo parlando, è interessante analizzare uno di questi strumenti a gestione diretta Europea: lo SME Instrument.
Lo SME Instrument è stata una delle grandi novità introdotte con l’Horizon 2020. Si tratta infatti di uno strumento di finanziamento diretto dell’Europa pensato e rivolto alle PMI. In quest’ottica l’accesso a questi fondi avviene in più fasi:
FASE 1 – Studio di fattibilità
In questa fase si presenta un “proof of concept ” e viene valutata la potenzialità tecnologica e commerciale del progetto
Finanziamento: Voucher fino a € 50.000
FASE 2 – Sviluppo Progetto
Finanziamento a fondo perduto 70%
Da 500’000 euro fino a 2’500’000 euro
FASE 3 – Commercializzazione
Questa fase non è supportata attraverso un finanziamento diretto ma attraverso strumenti di finanziamento indiretto.
E’ indubbio che questo sia lo strumento più semplice e più accessibile. Vediamo ora come sono andate le aziende Italiane in questo ambito.
Ma andiamo ora ad analizzare l’impatto di questo strumento sulla platea delle oltre 4’500’000 PMI Italiane.
Le PMI Italiane, tra il 2014 anno di avvio della nuova programmazione e il 2016, hanno presentato in totale oltre 3700 domande per la fase 1 (quella per i 50’000 euro) e oltre 1000 domande per la fase 2 (quella effettivamente interessante).
I risultati?
312 beneficiari della fase 1 e 57 beneficiari della fase 2 che in termini percentuali significa un tasso di successo dell8,4% per la fase 1 e del 5,5% della fase 2.
I grafici rendono ancora meglio l’idea.


Impietosa l’analisi della Europa sui motivi di un così alto tasso di fallimento:
– proposte troppo concentrate sul progetto e poco sulle opportunità di business
– Curriculum aziendale non convincente
– Scarsa analisi della concorrenza
– basso livello di innovazione
– progetti “ideali” senza analisi della commercializzazione
– progetti presentati per tentare la fortuna (lo SME Instrument non è una lotteria)
Qui trovate l’analisi originale
https://ec.europa.eu/easme/en/news/sme-instrument-6-lessons-learnt-first-evaluation-are-also-tips-applicants
Con questa analisi non voglio assolutamente disincentivare le aziende a partecipare a questo tipo di bandi. Anzi se un’azienda ha effettivamente i requisiti per parteciparvi sono delle opportunità di finanziamento uniche per percentuale a fondo perduto prevista e per gli importi di progetto ammissibili.
Occorre però valutare molto bene la partecipazione perchè come dice la stessa analisi dell’agenzia europea: lo SME Instrument non è una lotteria!
E occorre innazitutto diffidare di chi la presenta i fondi europiei diretti cone opportunità semplice da cogliere.
Fa sorridere da questo punto di vista l’enorme numero di corsi per europrogettazione ed europroggettisti che vengono proposti alle aziende. Credo di non sbagliare di molto dicendo che ci sono più corsi che non aziende aggiudicatarie di questi fondi!
In realtà la maggior parte dei fondi europei è di tipo indiretto e sono molto più facili da ottenere (attenzione più facili, non banali!)
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